Mentre fioccano, con sempre maggiore frequenza, i paragoni tra il secondo mandato presidenziale di Donald Trump e l'ascesa del nazismo nella Germania degli anni '30, una mostra, appena inaugurata a New York, ''Blacklisted'', ricorda il periodo in cui l'America fu travolta la ''Paura rossa'', quella che, nel timore dell'arrivo del comunismo negli Stati Uniti, scatenò una caccia alle streghe, segnando vite per le quali sono serviti decenni per essere riscostruite.
Una mostra a New York ricorda le nefandezze del maccartismo
La mostra racconta la vita di dieci esponenti della cultura americana, colpiti dal maccartismo, erede dell'impatto ideologico dell'appena concluso conflitto mondiale e del paventare che il comunismo sovietico attecchisse anche in America.
Blacklisted esplora questa storia cruciale attraverso le vite e le storie di diversi americani, tra cui gli Hollywood Ten, un gruppo di sceneggiatori e registi accusati di oltraggio al Congresso per essersi rifiutati di rispondere alle domande presentate alla commissione chiamata ad individuare comportamenti anti-americani.
La storia di Blacklisted come mostra risale al 2018, originariamente curata dal Jewish Museum di Milwaukee, ma ora, per il clima che si respira negli Stati Uniti, è tornata per i suoi contenuti di enorme attualità.
Una delle storie esplorate da Blacklisted è quella di Dalton Trumbo, uno sceneggiatore pluripremiato noto per film come "Vacanze Romane" e "Spartacus" che, per essere stato incluso nella lista nera, fu costretto a lavorare sotto pseudonimo.
Tanto che per ''Vacanze romane'' non poté ricevere alcun riconoscimento per il suo lavoro, premiato con l'Oscar. Solo nel 1960 gli fu riconosciuto il merito di alcuni film che ebbero grande successo - "Exodus" e lo stesso "Spartacus" – e solo nel 2011 ricevette il riconoscimento completo dalla Writers Guild of America per il suo lavoro su "Vacanze Romane".
La mostra racconta anche come coloro che furono colpiti dalla repressione maccartista ebbero gravi conseguenze economiche. Tra i documenti storici raccolti in Blacklisted c'è la richiesta di sussidio di disoccupazione dell'attrice Madeleine Lee, dopo che la caccia alle streghe ne aveva spazzato la carriera.
Per sopravvivere, soprattutto artisticamente, coloro che finiva nelle liste di proscrizione facevano affidamento sulle amicizie, cercando un lavoro al di fuori dei circuiti del cinema.
Come fu il teatro della scena newyorkese di quegli anni, un'ancora di salvezza per così tante persone che erano state vittime di attacchi sponsorizzati dallo Stato. Il teatro newyorkese infatti non si accodò alle persecuzioni, accogliendo chi era stato ''espulso'' da Hollywood.
Uno dei casi esaminati da Blacklisted è quello di una produzione teatrale del libro "Il mondo di Sholom Aleichem". Considerato un precursore de "Il violinista sul tetto", il libro esplora le comunità ebraiche della diaspora del XIX secolo in tutta la Russia meridionale. L'opera è stata trasformata in uno spettacolo teatrale di grande successo, composto in gran parte da personale inserito nella lista nera, che ricevette recensioni entusiastiche dal New York Times e divenne una trasmissione televisiva in prima serata.
Gli stessi drammaturghi Arthur Miller e Lillian Hellman trovarono rifugio artistico a New York. Miller fu accusato di oltraggio al Congresso nel 1957 e successivamente inserito nella lista nera di Hollywood, mentre Hellman era finita nella lista nera già nel 1949.
La resistenza dei singoli cittadini contribuì a erodere i poteri della Commissione per le Attività Antiamericane della Camera. Nel caso ''Watkins contro Stati Uniti'' del 1957, davanti alla Corte Suprema, l'organizzatore sindacale John Watkins ottenne una sentenza che stabiliva che il potere della commissione non era illimitato.