Esteri

Netanyahu vuole mandare i palestinesi in Arabia Saudita per creare un loro Stato

Redazione
 

Le idee - contestate dalle cancellerie di mezzo mondo, ad eccezione della destra e ultradestra israeliane - di Donald Trump, come quella di spostare gli abitanti della Striscia di Gaza, da trasformare in una località per turisti ricchi, sembrano attecchire.

Netanyahu vuole mandare i palestinesi in Arabia Saudita per creare un loro Stato

Almeno nella testa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che nel corso di una intervista ha, con stringente applicazione della logica conseguenza, affermato che l'Arabia Saudita ha una grande estensione e, quindi, ha abbastanza territorio per fornire uno Stato ai palestinesi.

Interrogato sulla possibilità di uno Stato palestinese come condizione per la normalizzazione, Netanyahu ha affermato che "non avrebbe stipulato un accordo che avrebbe messo in pericolo lo Stato di Israele".
"Soprattutto non uno Stato palestinese. Dopo il 7 ottobre? Sai cos'è? C'era uno Stato palestinese, si chiamava Gaza. Gaza, guidata da Hamas, era uno Stato palestinese, e guarda cosa abbiamo ottenuto: il più grande massacro dall'Olocausto", ha detto il primo ministro.

L'intervista è stata condotta durante la visita di Netanyahu a Washington, iniziata con una conferenza stampa congiunta con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump , in cui il presidente ha annunciato il suo piano per il controllo della Striscia di Gaza da parte degli Stati Uniti.

Inoltre, i due hanno discusso della possibilità di una normalizzazione con l'Arabia Saudita, con Netanyahu che ha affermato: "Penso che la pace tra Israele e Arabia Saudita non sia solo fattibile, ma che accadrà".
Tuttavia, poco dopo la conferenza stampa, il ministero degli Esteri saudita ha dichiarato che non avrebbe discusso i rapporti con Israele senza la creazione di uno Stato palestinese.

All'inizio di questa settimana, funzionari israeliani, dietro garanzia di anonimato, anonimi hanno dichiarato al Jerusalem Post di temere che Netanyahu sarebbe stato disposto a porre fine alla guerra a Gaza e a ritardare l'annessione della Cisgiordania a favore di un accordo di normalizzazione con l'Arabia Saudita.

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