Le imminenti espulsioni di massa dagli Stati Uniti di immigrati clandestini hanno indotto il governo messicano a costruire grandi campi di accoglienza al confine. Nella città di Ciudad Juárez, di fronte alla città texana di El Paso, i lavoratori hanno eretto strutture in acciaio alte un metro per creare campi improvvisati nell'area in cui Papa Francesco ha celebrato la messa durante una visita in Messico nel 2016.
Lungo il confine lungo circa 3.200 chilometri dovranno essere costruiti un totale di nove alloggi temporanei per migliaia di migranti messicani deportati. I soldati dovrebbero gestire le cucine da campo lì. Le autorità dovrebbero fornire ai migranti documenti di identificazione.
Migranti: in Messico centri di accoglienza nell'attesa delle espulsioni dagli Stati Uniti
Enrique Licon, funzionario della municipalità di Ciudad Juárez ha detto gli i rifugi temporanei dovrebbero essre pronti nel giuro di pochi giorni, parlando di una operazione senza precedenti.
Le autorità del sito in corso di realizzazione forniranno ai messicani deportati cibo , alloggi temporanei , cure mediche e assistenza per ottenere documenti di identificazione, secondo un documento governativo che delinea la strategia , chiamato “Mexico Hugs You”.
Il Governo prevede inoltre di disporre di una flotta di autobus pronti a trasportare i messicani dai centri di accoglienza ai luoghi di origine.
Secondo le ultime stime, elaborate dal centro studi messicano El Colegio de la Friontera Norte, il Colef, sulla base del censimento statunitense, quasi cinque milioni di messicani vivono negli Usa senza autorizzazione.
Molti di loro provengono da zone del Messico centrale e meridionale devastate dalla violenza e dalla povertà. Secondo lo studio Colef, circa 800.000 messicani privi di documenti negli Stati Uniti provengono da Michoacán, Guerrero e Chiapas , dove feroci battaglie tra gruppi criminali organizzati hanno costretto migliaia di persone a fuggire negli ultimi anni, a volte lasciando dietro di sé intere città.
Il Messico potrebbe avere seri problemi per il ritorno forzato dagli Stati Uniti dei migranti espulsi.
Il governo messicano afferma di essere preparato alla possibilità di deportazioni di massa , ma i sostenitori degli immigrati esprimono forti dubbi, temendo che la combinazione di deportazioni di massa e le misure di Trump per impedire ai migranti di entrare negli Stati Uniti potrebbero rapidamente travolgere le città messicane.
Lunedì l’amministrazione Trump ha messo fine a un programma , noto come CBP One , che consentiva ad alcuni migranti in attesa in Messico di entrare legalmente negli Stati Uniti fissando un appuntamento su un’app governativa. Martedì ha affermato che avrebbe ripristinato i Protocolli di protezione dei migranti (MPP), un’iniziativa che costringeva i richiedenti asilo non messicani ad attendere in Messico la risoluzione dei loro casi negli Stati Uniti.
"Il Messico farà tutto il necessario per prendersi cura dei suoi connazionali e stanzierà tutto il necessario per accogliere i rimpatriati , al fine di ottenere la loro reintegrazione nel paese", ha dichiarato lunedì il ministro degli Interni messicano, Rosa Icela Rodríguez. Ma con la lenta crescita economica prevista per quest’anno, il Messico potrebbe avere difficoltà ad assorbire milioni di messicani espulsi dagli Stati Uniti, mentre un calo significativo delle rimesse potrebbe causare “gravi disagi economici” nelle cittàdi tutto il paese che dipendono da tale reddito , ha affermato Wayne Cornelius, professore emerito dell'Università della California-San Diego.