Il Messico ha annunciato le tasse sulle importazioni su oltre 1.400 prodotti provenienti dalla Cina e da altri Paesi asiatici raggiungeranno il 50%, nel tentativo di sostenere la produzione interna e ammortizzare gli effetti delle politiche commerciale dell'Amministrazione Trump.
Il Messico impone dazi al 50% sui prodotti cinesi, per tamponare gli effetti delle tariffe di Trump
La presidente Claudia Sheinbaum ha detto che le tariffe, annunciate alla vigilia della proposta di bilancio (che si prevede passerà senza problemi in Parlamento, dove il partito della presidente ha la maggioranza in entrambe le Camere), hanno lo scopo di contrastare gli effetti delle tariffe statunitensi su alcuni prodotti provenienti dal Messico, in particolare nel settore automobilistico, che rappresenta il 23% della produzione messicana.
Tra i prodotti che dovranno affrontare le tasse di importazione ci sono veicoli leggeri, ricambi auto, tessuti, scarpe, plastica, elettronica, giocattoli e altri articoli. Il segretario all'Economia Marcelo Ebrard ha dichiarato che le tariffe saranno applicate all'8,6% di ciò che il Messico acquista all'estero e si applicheranno solo ai Paesi con i quali non ha accordi di libero scambio.
I prodotti elencati hanno già una tariffa media del 16%, ma Ebrard ha detto che saranno aumentati al massimo consentito dagli accordi internazionali. a Cina sarà la più colpita, poiché il Messico ha importato prodotti per un valore di 130 miliardi di dollari dal Paese nel 2024, seconda solo agli Stati Uniti. Altri Paesi colpiti saranno la Corea del Sud, la Thailandia, l'India, le Filippine e l'Indonesia.
Il Messico è stato messo sotto pressione dall'amministrazione Trump per limitare le importazioni cinesi, alcune delle quali gli Stati Uniti hanno affermato di utilizzare il Messico come backdoor per il mercato statunitense.
Il Messico continua a cercare di negoziare una via d'uscita da tali dazi – in particolare quella del 25% sul settore automobilistico e del 50% su acciaio e alluminio – anche se si prepara, insieme a Canada e Stati Uniti, a una revisione del loro accordo di libero scambio.
Sheinbaum, che ha incontrato il segretario di Stato americano Marco Rubio la scorsa settimana a Città del Messico, afferma che le tariffe non sono il risultato della pressione degli Stati Uniti, ma piuttosto mirano a stimolare la produzione interna.
La sua amministrazione sostiene che i prodotti presi di mira, come le auto cinesi, sono venduti al di sotto dei prezzi di mercato.
Il mese scorso, Guo Jiakun, portavoce del governo di Pechino, ha detto che ''la Cina si oppone fermamente alle restrizioni imposte alla Cina con vari pretesti e sotto la coercizione di altri, che danneggiano i diritti e gli interessi legittimi della Cina".