Economia

Mediobanca respinge l’offerta di Mps e punta su crescita sostenibile e valore per gli azionisti

Redazione
 
Mediobanca respinge l’offerta di Mps e punta su crescita sostenibile e valore per gli azionisti

Mediobanca ribadisce il proprio no all’offerta pubblica di scambio (Ops) avanzata da Mps, sottolineando ancora una volta l’assenza di un razionale industriale e finanziario nell’operazione. La banca guidata da Alberto Nagel ha aggiornato al 2028 il proprio piano strategico, confermando l’impegno a consolidare un modello di banca specializzata capace di generare crescita sostenibile, elevata redditività e contenuti rischi operativi.

Mediobanca respinge l’offerta di Mps e punta su crescita sostenibile e valore per gli azionisti

L’istituto milanese evidenzia la forte generazione di capitale resa possibile da un mix di business “capital light”, volto a valorizzare gli interessi degli azionisti attraverso una strategia di remunerazione coerente e a basso rischio di esecuzione.

Nel documento che aggiorna le prospettive al 2028, Mediobanca elenca con chiarezza i motivi per cui l’offerta di Mps viene considerata non vantaggiosa per gli azionisti:

- Profilo debole e non differenziante: l’entità aggregata assumerebbe le caratteristiche di una banca commerciale di medie dimensioni, senza elementi distintivi, ad alto assorbimento di capitale e fortemente esposta ai rischi macroeconomici. Non ci sarebbe alcun rafforzamento nei core business di Mediobanca, mentre permarrebbero – e verrebbero inglobati – i rischi già insiti nel bilancio di Mps.

- Impatto negativo sull’Eps: l’operazione determinerebbe una riduzione a doppia cifra dell’utile per azione (Earnings per Share), a causa di sinergie limitate sul fronte del funding, dissinergie di ricavo e assenza di benefici tangibili in termini di costi. Al contrario, sarebbero attesi costi significativi di retention legati a figure chiave come promotori finanziari e banker.

- Sostenibilità incerta di indicatori chiave: permangono forti incertezze su Rote, Cet1 e pay-out ratio della nuova entità, a causa della fragilità del franchise, della presenza di componenti non ricorrenti nei conti di Mps (come fiscalità e rischi legali), e della forte esposizione ai tassi d’interesse e al rischio di credito verso le PMI. Problematiche anche le stime sull’utilizzo delle Dta.

- Incertezza sulla remunerazione agli azionisti: Mediobanca sottolinea che la sua politica di remunerazione, attualmente trasparente e sostenibile, diverrebbe difficilmente comparabile con quella del nuovo soggetto, a causa degli elevati rischi legati all’integrazione con Mps.

- Forte sconto implicito: infine, l’offerta presenta uno sconto significativo rispetto al valore intrinseco di Mediobanca, delle sue attività e delle prospettive di crescita e creazione di valore per gli azionisti.

Il piano 2024-2028 di Mediobanca punta a rafforzare il proprio posizionamento di banca specializzata, integrando business ad alta marginalità e basso assorbimento di capitale. L’obiettivo è massimizzare la creazione di valore attraverso una crescita organica sostenibile, una governance solida e una remunerazione attraente e coerente per gli azionisti.

Alla luce di questo scenario, l’Ops di Mps viene considerata non solo priva di logica strategica, ma addirittura penalizzante per gli attuali stakeholder di Mediobanca. Una bocciatura netta, che conferma la volontà del gruppo di mantenere la rotta su un modello distintivo e resiliente, a misura di investitore.

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