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Medio Oriente: i media internazionali si interrogano sui risultati reali dell'attacco americano

Redazione
 
Medio Oriente: i media internazionali si interrogano sui risultati reali dell'attacco americano

La tregua tra Iran e Israele, formalmente in vigore dalle notte di ieri, resiste nonostante segnalazioni di violazioni da entrambe le parti, come riportato da Reuters. Le speranze di una de-escalation sono alimentate dalle parole del negoziatore dell'amministrazione Trump, che ha descritto i colloqui come "promettenti".

Medio Oriente: i media internazionali si interrogano sui risultati reali dell'attacco americano

Tuttavia, il quadro rimane complesso, con nodi cruciali ancora irrisolti che continuano a generare inquietudine a livello globale. Nonostante le dichiarazioni trionfali, le informazioni sul programma nucleare iraniano restano controverse. Fonti dell'intelligence statunitense, citate da Reuters, affermano che gli attacchi aerei congiunti di Stati Uniti e Israele hanno rallentato il programma di Teheran solo di qualche mese, senza riuscire a distruggerlo completamente, in parte perché le centrifughe erano già state svuotate.

Il presidente Trump, dal canto suo, ha accusato i media di minimizzare i risultati militari, dichiarando di avere "distrutto completamente" i siti di uranio iraniani. Una tesi, tuttavia, smentita dalla Intelligence Defense Agency, che rileva "danni limitati", attribuendo l'inefficacia di alcuni bombardamenti alla preventiva rimozione dei materiali nucleari.

Dal canto suo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l'operazione una "vittoria storica", promettendo di mantenere la pressione su Teheran fino al completo smantellamento del programma nucleare iraniano, come riportato da The Guardian. A Washington, emergono invece tensioni interne al fronte pro-Trump: se da un lato le relazioni tra Stati Uniti e Israele sono state rilanciate, dall'altro Trump ha criticato Israele per le violazioni del cessate il fuoco, evidenziando divergenze nella gestione post-attacchi.

In tutto questo, il costo umano del conflitto è pesante. Secondo Reuters, si contano almeno 610 vittime iraniane. Le autorità iraniane hanno inoltre giustiziato tre uomini accusati di spionaggio per Israele, dopo una serie di condanne a morte per sospette collaborazioni con il Mossad, come riportato da AP News e Reuters.

Amnesty International e altre ONG hanno espresso crescente preoccupazione per l'intensificarsi della repressione interna. Sul fronte israeliano, riferiscono Al Jazeera, Reuters e The Guardian, il conflitto ha causato 28 morti inclusi sette soldati caduti a Gaza per l'esplosione di un ordigno. Contemporaneamente, operazioni israeliane nella Striscia di Gaza hanno provocato almeno 40 vittime palestinesi, di cui 19 civili colpiti mentre cercavano aiuti presso un punto umanitario "Israele-backed".

Nel frattempo, evidenzia Reuters, la notizia della tregua ha avuto un effetto calmante sui mercati globali. Le borse asiatiche hanno registrato un rialzo (Nikkei +0,3%, Taiwan +0,9%, Hang Seng +0,8%), come segnalato da Reuters. Anche il prezzo del petrolio ha rallentato la caduta, con il Brent a 67,99 (+1,3 (+1,4%). Il dollaro, invece, è sceso, indicando una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori.

Sul fronte diplomatico, Stati Uniti e Iran stanno conducendo trattative indirette per un accordo nucleare a lungo termine. L'Europa ha avviato nuovi round di negoziazioni nucleari a Ginevra, coinvolgendo l'E-3 (Francia-Germania-Regno Unito), come ricorda Die Welt. Dal punto di vista strettamente militare, durante la fase più accesa del conflitto, ricorda Al Jazeera, l'Iran ha lanciato missili balistici contro la base statunitense di al-Udeid in Qatar, intercettati senza vittime.

Israele ha subito attacchi missilistici su Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Nel nord dell'Iran, si è verificato un esodo interno: vaste aree intorno a Teheran si sono svuotate per timore dei bombardamenti, con stazioni di servizio chiuse e sospensione dei social media.

Nel frattempo, la repressione in Iran si è intensificata con due blitz giudiziari che hanno portato all'esecuzione di tre uomini per spionaggio, preceduti da altri tre nella stessa settimana. In totale, almeno sei giovani avrebbero perso la vita in processi sommari, un "trend autoritario crescente" denunciato da Amnesty International, come evidenziano fonti quali AP News, Reuters e The Guardian.

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