Esteri

Medio Oriente, Gaza: il sorriso di chi torna si spegne davanti alle macerie

Redazione
 
Medio Oriente, Gaza: il sorriso di chi torna si spegne davanti alle macerie

Fini all'ultimo, per il ritardo della consegna dell'elenco degli ostaggi che dovevano essere liberati, c'è stata la paura che tutto potesse essere rimesso in gioco. Anche perché gli aerei e l'artiglieria israeliani hanno continuato a martellare, causando morti e distruzione mentre il cessate il fuoco era come sospeso.
Poi, con gli annunci ufficiali, i gazawi, travolti dalla felicità, hanno ripreso la strada per quella che un tempo era casa e che invece ai loro occhi si è presentata come un tappeto di macerie, con interi quartieri che non esistono più, rasi al suolo da Israele, a caccia di postazione di Hamas.

Medio Oriente, Gaza: il sorriso di chi torna si spegne davanti alle macerie

Jabalia, una città nel nord di Gaza che ospita il più grande campo profughi della Striscia, non si è sottratta a questo destino. Le foto e i video che sono stati pubblicati restituiscono l'immagine dalla distruzione di una città che oggi resiste solo nelle cartine geografiche. C'è chi davanti alla casa sotto le cui macerie ci sono ancora, da mesi, i corpi dei familiari, cerca di darsi coraggio. Come un donna che, portandosi dietro due figlioletti, dice di non volere altro che i loro corpi, ''così potrò seppellirli con dignità".

Il campo di Jabalia ospitava oltre 250.000 palestinesi e per questo il fuoco israeliano vi si è concentrato, causando la morte di circa 4.000 palestinesi, secondo il ministero della Salute gestito da Hamas.
E c'è anche chi dice che la sua sola felicità è che, dopo cento giorni da quando è scattato da Jabalia per timore dei bombardamenti, è potuto tornare a pregare sulla tomba dei suoi familiari.
"Qui - dice il titolare di una palestra di oggi restano solo macerie - ho perso le persone più vicine al mio cuore: i miei fratelli, i miei figli, la mia fonte di sostentamento. La guerra ha ucciso tutto ciò che di bello c'era dentro di noi."

L'annuncio del cessate il fuoco è stato accolto a Khan Younis, roccaforte di Hamas, dalle manifestazioni di festa dei miliziani che, in armi, ne hanno percorso le strade tra la folla in festa e che intonava canti.
La fragilità dell'accordo di cessate il fuoco è comunque diventata evidente fin dalle prime ore, con la popolazione di Gaza che continua a temere che la tregua possa vacillare ancora una volta.

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