Un'organizzazione, la People's Union, ha lanciato un boicottaggio nazionale di McDonald's, per protestare contro il recente smantellamento delle iniziative sulla diversità, equità e inclusione e di altre pratiche aziendali da parte del gigante del fast food.
Usa: boicottaggio nazionale contro McDonald's per avere cancellato le politiche di inclusione
La People's Union USA ha chiesto un "blackout economico" di sette giorni per McDonald's, invitando i consumatori di evitare la catena fino al 30 giugno. "Non si tratta di fast food. Si tratta del potere delle persone", ha dichiarato John Schwarz, leader dell'organizzazione, in un annuncio sui social media. "Si tratta di mandare un messaggio alle aziende che pensano di farla franca con speculazioni sui prezzi, evasione fiscale e disuguaglianza".
Il boicottaggio arriva mesi dopo che McDonald's aveva annunciato a gennaio che avrebbe posto fine ad alcuni programmi DEI, tra cui obiettivi specifici di diversità per i dirigenti senior e requisiti di formazione sulla diversità dei fornitori.
Nel suo annuncio di gennaio, McDonald's ha sottolineato l'inclusione come uno dei suoi "valori fondamentali", annunciando al contempo modifiche ai suoi programmi sulla diversità, una mossa arrivata subito dopo gli ordini esecutivi del presidente Donald Trump che smantellavano i programmi federali DEI.
In una dichiarazione, la McDonald's Corporation ha difeso le proprie pratiche.
"Come marchio che serve milioni di persone ogni giorno, McDonald's apre le porte a tutti e il nostro impegno per l'inclusione rimane saldo", ha dichiarato l'azienda. "Accogliamo con favore il dialogo onesto con le comunità che serviamo, ma siamo delusi da queste affermazioni fuorvianti che distorcono i nostri valori e travisano le nostre azioni".
L'azienda ha sottolineato il suo impatto economico, sottolineando che offre opportunità di lavoro a oltre 800.000 dipendenti della ristorazione e sostiene 1,1 milioni di posti di lavoro in tutto il Paese.
Il boicottaggio di McDonald's segue azioni simili contro altri importanti rivenditori. A marzo, alcuni leader religiosi neri, tra cui il reverendo Jamal-Harrison Bryant della New Birth Missionary Baptist Church, hanno organizzato un boicottaggio nazionale di Target dopo che il rivenditore aveva ridimensionato le sue iniziative DEI.
Target ha poi riportato vendite inferiori alle aspettative, e l'amministratore delegato Brian Cornell ha affermato che diversi fattori hanno contribuito alla flessione, tra cui il calo della fiducia dei consumatori, l'incertezza sui dazi e la reazione negativa dei consumatori alla decisione dell'azienda di interrompere le iniziative per la diversità.
Sebbene i dirigenti non abbiano specificato l'impatto esatto degli aumenti di prezzo correlati ai dazi, hanno indicato che l'azienda avrebbe continuato ad adeguare i prezzi in risposta alle condizioni di mercato.
La People's Union USA ha elencato diverse denunce, oltre alle modifiche alla DEI, tra cui accuse di evasione fiscale, speculazione sui prezzi e violazione dei diritti dei lavoratori.