Economia

Living: il residenziale globale verso 1,4 trilioni di dollari entro il 2030, Europa e Italia in prima linea

Redazione
 
Living: il residenziale globale verso 1,4 trilioni di dollari entro il 2030, Europa e Italia in prima linea

Il settore immobiliare residenziale, noto come Living, è destinato a raggiungere investimenti globali pari a 1,4 trilioni di dollari entro il 2030, sostenuto dalla crescente domanda abitativa nelle aree urbane, dalla trasformazione delle esigenze sociali e da un’offerta strutturalmente insufficiente.

Living: il residenziale globale verso 1,4 trilioni di dollari entro il 2030, Europa e Italia in prima linea

È quanto emerge dalla ricerca “Global Living Investment Universe 2025” di JLL, leader mondiale nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti in ambito real estate. In questo scenario, il Living si consolida come uno dei comparti più dinamici e strategici dell’immobiliare globale, con l’Europa, e in particolare l’Italia, tra i mercati più esposti a un’accelerazione degli investimenti, soprattutto nei segmenti del Purpose-Built Student Accommodation (PBSA) e dell’Healthcare.

L’Europa ospita 11 dei 15 mercati più attrattivi al mondo e ha visto crescere il peso del Living sugli investimenti immobiliari complessivi dal 17% del 2014 al 26% nel 2024, con una proiezione che supera il 33% entro cinque anni. In Italia, il comparto Living & Healthcare ha superato nel 2024 gli 800 milioni di euro investiti, con il PBSA che rappresenta circa il 40% dei volumi complessivi escluso l’Healthcare. Secondo Sara Pesino, Head of Living Capital Markets di JLL Italia, il PBSA si sta rivelando un’opportunità di investimento particolarmente attrattiva, grazie all’incremento dei canoni di locazione, alla scarsità di offerta e alla solidità dei rendimenti, elementi che rendono il segmento resiliente e scalabile.

La crescita dell’interesse da parte degli investitori, sia internazionali che domestici, è accompagnata da una forte attenzione alla riconversione di edifici esistenti a uso residenziale, con il segmento Build-to-Sell in primo piano, soprattutto per i terreni dotati di permessi di costruzione, che restano estremamente liquidi. Milano mantiene un ruolo centrale, ma le recenti incertezze legate alla pianificazione urbanistica stanno spostando l’interesse verso città come Roma, Bologna, Torino e Firenze.

In particolare, a Roma si prevede un incremento dei canoni locativi in vista del Giubileo 2025, che sta già incidendo sull’aumento della domanda. A livello europeo, il multifamily si conferma il segmento dominante, ma si osserva una crescita attesa per il PBSA, il senior housing e il social housing. Nei prossimi dieci anni, in Europa saranno necessari oltre 16 milioni di nuove abitazioni urbane, mentre lo stock residenziale oggi in mano agli investitori soddisfa solo il 4% del fabbisogno stimato. Questo disallineamento strutturale tra domanda e offerta rappresenta la principale leva di sviluppo del Living, con prospettive di rendimento sostenibile e un ruolo centrale nella transizione abitativa delle grandi aree urbane europee.

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