Economia

Per le famiglie italiane spesa stabile ma prudente, una su tre riduce l’alimentare

Redazione
 
Per le famiglie italiane spesa stabile ma prudente, una su tre riduce l’alimentare
Nel 2024 la spesa media mensile delle famiglie italiane si è attestata a 2.755 euro, praticamente invariata rispetto ai 2.738 del 2023. Lo rileva l’Istat nel nuovo Report sulle spese per consumi delle famiglie, che conferma la tenuta dei bilanci domestici ma anche una prudenza crescente nei consumi. Rispetto al periodo pre-pandemico, la spesa complessiva è aumentata del 7,6%, ma l’inflazione nello stesso arco temporale ha raggiunto il 18,5%, erodendo il potere d’acquisto reale.

Per le famiglie italiane spesa stabile ma prudente, una su tre riduce l’alimentare

La distribuzione dei consumi resta fortemente diseguale: il 20% delle famiglie con la spesa più alta assorbe quasi il 40% della spesa totale, mentre il quinto più povero si ferma all’8,2%. Il rapporto tra i due estremi è stabile a 4,9, confermando una disuguaglianza strutturale. L’analisi territoriale mostra un’Italia ancora spaccata: nel Nord-Est si spendono in media 3.032 euro al mese, 834 euro in più rispetto al Sud (2.199 euro). In Puglia la spesa media familiare non raggiunge i 2.000 euro, quasi la metà di quella del Trentino-Alto Adige (3.584 euro).

Il 31,1% delle famiglie ha dichiarato di aver ridotto la quantità o la qualità del cibo acquistato, una percentuale che sale al 57,6% nel Mezzogiorno se si considerano abbigliamento e calzature. In generale, quasi una famiglia su tre ha contenuto la spesa alimentare, segno che l’aumento dei prezzi ha inciso più sulle abitudini quotidiane che sui grandi consumi. Le spese per alimentari e bevande analcoliche, pari a 532 euro al mese, restano stabili, ma cresce quella per oli e grassi (+11,7%) e frutta (+2,7%).

Sul fronte dei servizi, il 2024 ha visto un lieve incremento delle spese per ristorazione e alloggio (+4,1%), che proseguono la ripresa post-pandemica ma con ritmi molto più contenuti rispetto al +16,5% del 2023. Cala invece la spesa per informazione e comunicazione (-2,3%), mentre aumenta quella per istruzione nel Nord-Est (+16,9%).

Tra le diverse tipologie familiari, chi vive da solo spende mediamente 1.932 euro al mese, circa il 68% della spesa di una coppia. Le famiglie con figli concentrano la spesa sui beni primari, mentre le coppie giovani senza figli destinano quote più alte a trasporti (13,8%) e ristorazione (8,9%). Gli anziani soli, invece, riservano quasi la metà del budget (48,2%) alla casa e alle utenze.

La componente etnica rappresenta un altro elemento di disuguaglianza, le famiglie composte solo da italiani spendono il 31,8% in più rispetto a quelle con stranieri (2.817 euro contro 2.138). Tra le famiglie di soli stranieri, il 23,2% della spesa totale è destinato ai prodotti alimentari, segnale di un potere d’acquisto più fragile.

Sul piano abitativo, il 18% delle famiglie italiane vive in affitto, con un canone medio di 423 euro mensili, mentre il 19,5% paga un mutuo per l’abitazione di proprietà, con una rata media di 581 euro. Gli importi restano in crescita, ma a ritmo più lento rispetto al 2023.

Nel complesso, l’inflazione 2024 (+1,1%) ha inciso maggiormente sulle famiglie più benestanti (+1,6%) rispetto a quelle con minore capacità di spesa (+0,1%), poiché i rincari si sono concentrati sui servizi, più presenti nei bilanci dei nuclei ad alto reddito.
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