Economia

Pil italiano fermo nel terzo trimestre, ma la crescita annua resta positiva

Redazione
 
Pil italiano fermo nel terzo trimestre, ma la crescita annua resta positiva
L’economia italiana si ferma, ma non arretra. Secondo la stima preliminare diffusa dall’Istat, nel terzo trimestre del 2025 il Prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, segnando comunque un incremento tendenziale dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. La crescita acquisita per l’intero anno, ovvero quella che si avrebbe mantenendo invariato il livello di attività economica fino a dicembre, si conferma allo 0,5%.

Pil italiano fermo nel terzo trimestre, ma la crescita annua resta positiva

Il dato arriva dopo la lieve flessione registrata nel secondo trimestre, e riflette un quadro in chiaroscuro in cui si incrociano segnali di debolezza interna e una parziale tenuta delle esportazioni. Dal lato della produzione, l’Istat evidenzia un aumento del valore aggiunto nel comparto agricolo e una flessione, seppur contenuta, in quello industriale, mentre i servizi restano sostanzialmente stabili. Dal lato della domanda, si registra un contributo positivo del commercio estero netto, quindi una bilancia commerciale favorevole, a fronte di un apporto negativo della componente nazionale, ovvero consumi e investimenti.

Nonostante il trimestre abbia avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al precedente, l’attività produttiva non ha accelerato, segnale che la dinamica economica resta fragile. La stazionarietà congiunturale fotografa una fase di attesa, in cui la crescita appare frenata dal rallentamento della manifattura e dal peso dei tassi di interesse ancora relativamente elevati, mentre l’export continua a sostenere parzialmente il Pil, grazie alla resilienza di alcuni settori chiave come l’agroalimentare e la meccanica.

Con questa rilevazione, l’Italia conferma dunque un percorso di espansione molto moderata, ma ancora in territorio positivo, in linea con le previsioni del Governo e delle principali istituzioni internazionali. La performance del terzo trimestre, che segue un primo semestre altalenante, lascia presagire una chiusura d’anno prudente, con il rischio di un Pil 2025 vicino allo zero se l’ultimo trimestre non segnerà un’inversione di tendenza.

Il dato diffuso da Istat, calcolato in valori concatenati con anno di riferimento 2020 e corretto per gli effetti di calendario e stagionalità, potrà essere rivisto con la pubblicazione dei conti economici trimestrali completi prevista per gennaio 2026. Anche se già descrive un’Italia che continua a crescere lentamente, in un contesto europeo di generale debolezza industriale e rallentamento della domanda interna, ma evitando la recessione tecnica.
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