Economia
INPS, cresce il ruolo sociale dell’Istituto
Redazione
 

L’INPS si conferma pilastro centrale della coesione sociale italiana. È quanto emerge dal Rendiconto Sociale 2024, presentato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto, che fotografa un Paese ancora attraversato da fragilità economiche e demografiche, ma sostenuto da un sistema di welfare sempre più efficace e vicino ai cittadini.
INPS, cresce il ruolo sociale dell’Istituto
Nel 2024 l’Italia ha registrato un saldo demografico negativo di 143.344 unità, con un calo naturale della popolazione (-280.824) solo parzialmente compensato da un saldo migratorio positivo (+137.480). L’economia cresce, ma a ritmo moderato, il PIL segna +0,7%, dopo l’1% del 2023 e il +4,8% del 2022, rimanendo leggermente sotto la media europea (+0,9%).
Sul fronte del lavoro, il tasso di occupazione è salito al 62,2% (dal 61,5%), mentre la disoccupazione è scesa al 6,5%. Migliora anche il fenomeno dei NEET, passati dal 16,1% al 15,2%, ma persistono forti squilibri territoriali. Resta elevata, invece, la disparità di genere, le retribuzioni femminili, infatti, continuano a essere inferiori, con una media giornaliera di 79,8 euro contro i 107,5 degli uomini.
Aumentano le richieste di ammortizzatori sociali, con le ore di cassa integrazione che passano da 126,5 a 151,3 milioni (+19,6%) e i beneficiari di prestazioni per sospensione del lavoro che crescono del 15%, raggiungendo quasi 900 mila persone. Parallelamente, cresce del 5,53% il gettito contributivo, segno di una base occupazionale più solida e di una maggiore compliance.
Sul fronte pensionistico, i dati confermano 15,3 milioni di pensionati in Italia (di cui 7,9 milioni donne), ma anche una riduzione del valore medio dei nuovi assegni rispetto a quelli in essere, un indicatore che il CIV definisce “preoccupante per il futuro”. Le pensioni di vecchiaia femminili restano inferiori del 44% rispetto a quelle maschili, e quelle anticipate del 25%.
Le prestazioni di inclusione sociale, 804.828 Assegni di Inclusione e 119.645 Sostegni per la Formazione e il Lavoro, hanno sostituito, con numeri inferiori, i precedenti redditi e pensioni di cittadinanza (1.039.700 nel 2022), ma con un approccio più selettivo e orientato al reinserimento lavorativo.
Tra i risultati più positivi spicca il miglioramento della qualità dei servizi. Più in dettaglio, il 93,8% delle NASpI è stato erogato entro un mese (contro il 91,5% nel 2023) e i tempi medi per la Cassa Integrazione Ordinaria sono scesi da 33 a 21 giorni. Anche le pensioni vengono liquidate più rapidamente: l’82,8% di quelle pubbliche e il 78,6% di quelle private entro 30 giorni.
L’Istituto registra inoltre una drastica riduzione del contenzioso, sia amministrativo (-30%) sia giudiziario (-7%), grazie a una gestione più efficiente e a nuove piattaforme digitali. Merito anche del personale INPS, oggi mediamente più giovane (51,3 anni contro i 58,1 del 2019) e in gran parte femminile (59,8% del totale).
Il CIV, che ha presentato i rendiconti sociali in tutte le regioni, sottolinea il valore di questi incontri come strumenti di trasparenza e dialogo con le comunità locali, fondamentali per un welfare partecipato e sostenibile.
Con la digitalizzazione dei servizi, l’attenzione alla parità e il rafforzamento del ruolo inclusivo, l’INPS si conferma una delle istituzioni più solide e strategiche del Paese, capace di tradurre la protezione sociale in crescita economica e fiducia collettiva.