Economia

Industria chimica e siderurgia europee al centro dell’Alleanza per il futuro delle industrie energivore

Redazione
 
Industria chimica e siderurgia europee al centro dell’Alleanza per il futuro delle industrie energivore

Si è svolto oggi un importante vertice in videoconferenza tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro francese per l’Industria e l’Energia, Marc Ferracci, e i rappresentanti di Germania, Spagna, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Svezia. L’incontro, promosso nell’ambito dell’Alleanza per il futuro delle industrie energivore lanciata al Consiglio Competitività di Bruxelles lo scorso maggio, arriva alla vigilia dell’adozione del nuovo Piano d’Azione europeo per l’industria chimica, in un momento cruciale per il rilancio del comparto.

Industria chimica e siderurgia europee al centro dell’Alleanza per il futuro delle industrie energivore

Durante il confronto, Urso ha ribadito la priorità di rafforzare la competitività della chimica europea, puntando sulla tutela della chimica di base e sulla valorizzazione della biochimica. In Italia sono già in corso progetti di riconversione industriale per la produzione di bioplastiche, biofuel e materiali bio-based, con l’obiettivo di ridurre le dipendenze strategiche e sostenere l’innovazione lungo tutta la catena del valore.

Il ministro ha inoltre sottolineato l’importanza di semplificare le normative (anche grazie al cosiddetto Omnibus chimica) e di predisporre strumenti finanziari europei coerenti con il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, atteso per il 16 luglio. Tra le misure chiave: incentivi a ricerca e innovazione, sviluppo di biocarburanti e idrogeno pulito, gestione sostenibile della CO₂ e trasferimento tecnologico.

La riunione ha messo in luce anche la centralità della siderurgia, un settore strategico che necessita di un sostegno deciso nel processo di decarbonizzazione. Urso ha richiamato la necessità di tutelare la siderurgia europea e italiana, stimolando la domanda interna e valorizzando risorse come il rottame ferroso, fondamentale per una produzione più sostenibile. “È prioritario riconoscere il rottame come materia prima strategica a livello europeo e avviare politiche che ne limitino l’export”, ha dichiarato Urso. In quest’ottica, ha annunciato investimenti rilevanti per la realizzazione di impianti DRI in Italia, essenziali per produrre preridotto a basse emissioni e rafforzare l’autonomia strategica del settore.

Il ministro ha infine sottolineato l’urgenza di intervenire sul costo dell’energia per garantire la competitività delle industrie energivore, compresa la siderurgia. La sfida della transizione verde, infatti, richiede misure coordinate a livello europeo per accompagnare le imprese in un percorso di sostenibilità senza compromettere la solidità industriale.

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