In Danimarca le ripetute affermazioni di Donald Trump sul fatto che l'acquisizione della Groenlandia sia uno degli obiettivi della sua amministrazione sono prese sul serio, evitando di attribuirle a sortite propagandistiche. Tanto che a Copenhagen gli incontri ai massimi livelli, sia politico che economico, si stanno susseguendo.
D'altra parte la preoccupazione del governo danese è stata espressa al primo ministro, Mette Frederiksen, che, in un lungo messaggio sui social, ha scritto alla vigilia del giuramento di Trump, che ''probabilmente dovremo affrontare un periodo lungo e difficile'', per poi aggiungere che ''qualunque cosa dica nel suo discorso, mi aspetto che noi europei dovremo affrontare una nuova realtà''.
Groenlandia: la Danimarca prende molto sul serio le minacce di Trump
E puntualmente Trump ha ribadito che ''la Groenlandia è un posto meraviglioso e ne abbiamo bisogno per ragioni di sicurezza. E sono convinto che la Danimarca prima o poi accetterà''.
Poche ore dopo, un deputato della Camera, il repubblicano, Andy Ogles, ha annunciato la sua intenzione di presentare un disegno di legge per chiedere al Congresso di sostenere i negoziati tra il presidente Trump e la Danimarca per l’acquisizione immediata della Groenlandia.
''Può sembrare assurdo, ma desideriamo la Groenlandia da oltre 100 anni. È alle nostre porte, nella nostra zona operativa, e noi siamo il predatore dominante ", ha detto, riferendosi ai pericoli posti da Cina e Russia nell'Artico'', ha aggiunto Ogles che è lo stesso che ha presentato un'altra mozione per spianare la strada ad un terzo mandato presidenziale per Trump.
Se il parlamento danese mantiene un certo distacco sulla vicenda, nella speranza di ragionare con il presidente americano, l'eurodeputato danese Anders Vistisen mercoledì ha lanciato, in aula, un avvertimento più chiaro, che gli è valso un richiamo all'ordine.
''Caro presidente Trump, ascolta con molta attenzione: la Groenlandia fa parte del Regno danese da 800 anni. E' parte integrante del nostro Paese e non è in vendita. Lascia che te lo dica con parole che potresti capire: signor Trump, vaffanculo!''
Di certo c'è che, anche in un colloquio telefonico con Mette Frederiksen, ha ribadito la sua ambizione a ''regalare'' la Groenlandia agli Stati Uniti, magari passando per una guerra commerciale con la Danimarca.
L'isola più grande del mondo, sempre più apprezzata per le sue ricchezze naturali, è un territorio autonomo e padrone del proprio destino , delle autorità danesi e di quelle della Groenlandia (dove gli Stati Uniti hanno già una base militare strategica).
Il nuovo presidente ha chiaramente legato il destino e il futuro della Groenlandia alle sanzioni economiche contro la Danimarca, o addirittura a qualche tipo di azione militare. "Questa è una situazione che non abbiamo mai visto prima da un presidente americano", ha affermato Lukas Lausen, analista e responsabile delle esportazioni e degli investimenti presso la Confederazione dell'industria danese. "E questo è, ovviamente, qualcosa che ci preoccupa molto".
In quanto membro dell’Unione Europea, la Danimarca può solo sperare nella mobilitazione dei suoi alleati, molti dei quali, come Francia, Italia e Germania, sono anche minacciati di vedere le loro esportazioni soggette a nuove tariffe.