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Google chiude il contenzioso fiscale in Italia: versati 326 milioni di euro, la Procura chiede l'archiviazione

Redazione
 

Google ha risolto un contenzioso con il fisco italiano versando quasi 326 milioni di euro e chiudendo così una vicenda che si trascinava dalla metà del 2023. A seguito del pagamento e dell’esclusione dell’ipotesi di evasione fiscale, la Procura di Milano ha presentato richiesta di archiviazione sul fronte penale.

Google chiude il contenzioso fiscale in Italia: versati 326 milioni di euro, la Procura chiede l'archiviazione

L'indagine, coordinata dai Pm Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, era partita da una verifica fiscale condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Il procedimento riguardava la Google Ireland Limited e ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di una delle responsabili del ramo irlandese del colosso californiano. La verifica si era chiusa nel giugno 2023 con un verbale di constatazione riferito ai periodi d'imposta dal 2015 al 2020.

Secondo gli accertamenti, Google Ireland Limited avrebbe omesso di dichiarare e versare le imposte sui redditi prodotti in Italia, operando attraverso una "stabile organizzazione occulta" costituita dai server e dall’infrastruttura tecnologica presente nel territorio nazionale, indispensabile per l’erogazione dei servizi digitali. L’ipotesi contestata riguardava la vendita di spazi pubblicitari senza il versamento delle imposte sui ricavi, nonché la mancata applicazione delle ritenute sulle royalties corrisposte alle società estere del gruppo per lo sfruttamento della tecnologia Google, inclusi programmi, algoritmi, marchi e proprietà intellettuali.

Nella richiesta di archiviazione, la Procura ha evidenziato che la condotta di Google non ha violato norme tributarie, ma ne ha eluso l’applicazione, configurandosi come una forma di presunta elusione fiscale o "abuso del diritto". La presenza di elementi di incertezza interpretativa e le peculiarità della vicenda non consentono di formulare una condanna con riferimento alle ipotesi di reato.

Sul piano tributario, Google ha accettato di definire la controversia, pur dissentendo sul piano tecnico dalle conclusioni dell’Agenzia delle Entrate. Il 14 novembre scorso ha versato quasi 326 milioni di euro, di cui oltre 265 milioni per omesse ritenute su royalties, incluse sanzioni e interessi, e oltre 60 milioni per Ires e Irap, comprensive di sanzioni e interessi.

La richiesta di archiviazione dovrà ora essere valutata da un giudice per le indagini preliminari: il caso Google si inserisce in un contesto più ampio di indagini condotte dalla Procura milanese su colossi del web e dell’high tech, che negli ultimi anni hanno spesso portato a transazioni per centinaia di milioni di euro.

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