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Giovani e contraffazione, uno su tre non riconosce il falso

Redazione
 
Giovani e contraffazione, uno su tre non riconosce il falso
Solo il 30% dei ragazzi italiani sa definire correttamente cosa sia una merce contraffatta, mentre un terzo non ne ha alcuna percezione. È il dato più allarmante che emerge dall’indagine Moige–Istituto Piepoli presentata oggi durante la X edizione della Settimana Anticontraffazione 2025, nel corso del convegno “Educazione digitale: come minori, genitori e docenti possono difendersi dalla contraffazione”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Giovani e contraffazione, uno su tre non riconosce il falso

La ricerca, condotta su 2.123 studenti tra gli 11 e i 17 anni, fotografa un fenomeno in crescita, ma ancora poco compreso. Il 33% dei giovani non sa riconoscere il falso e il 72% ignora le strategie dei contraffattori, spesso convinti che si tratti solo di un “risparmio conveniente” o di una semplice “imitazione innocua”. La superficialità nella percezione è preoccupante, il 25% non ritiene che ci siano rischi legati all’acquisto di prodotti contraffatti, mentre il 35% lo considera solo un comportamento scorretto, senza cogliere le implicazioni legali e sociali.

L’indagine rivela come la rete sia oggi il principale canale di diffusione del falso. Uno studente su due dichiara di imbattersi in offerte sospette online, e il 46% riconosce di aver visto prodotti a prezzi troppo bassi per essere autentici. Nonostante ciò, il 19% ammette di utilizzare comunque articoli rivelatisi contraffatti. I settori più colpiti sono abbigliamento (66%), tecnologia (20%) e cosmetici (16%), ma cresce anche il fenomeno nel comparto alimentare (6%).

Il controllo delle recensioni online diventa la nuova forma di difesa, il 37% dei ragazzi lo indica come principale strumento di prevenzione, superando la verifica diretta dei siti o dei venditori. Tuttavia, le truffe digitali restano un terreno fertile per i contraffattori, che sfruttano tecniche di ingegneria informatica e psicologica sempre più sofisticate. Solo 3 adolescenti su 10 dichiarano di conoscerle.

“È fondamentale rafforzare l’educazione dei minori e delle famiglie sui rischi della contraffazione e del consumo inconsapevole”
, ha sottolineato Antonio Affinita, Cofondatore e Direttore generale del Moige (in foto), aprendo i lavori del convegno a cui hanno partecipato, tra gli altri, Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del MIMIT, Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, ed Eva Spina, Capo Dipartimento per il digitale e Presidente del Comitato consultivo per l’alfabetizzazione mediatica e digitale.
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