Istituita ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 dicembre 2016, la Giornata Internazionale per la Gastronomia Sostenibile – che si celebra oggi – è un invito globale a ripensare il nostro rapporto con il cibo. L’obiettivo è chiaro: promuovere una cucina attenta all’origine degli ingredienti, ai metodi con cui vengono coltivati o allevati, e alle modalità con cui il cibo arriva sulle nostre tavole.
Giornata Internazionale della Gastronomia Sostenibile: piccoli gesti quotidiani per una cucina che ama il pianeta
Un approccio consapevole che non riguarda solo ciò che mangiamo, ma anche il modo in cui produciamo, trasformiamo e consumiamo gli alimenti. Ma attenzione: la gastronomia sostenibile non è solo una questione di ricette o ingredienti “green”: è un modo di abitare il mondo con più consapevolezza. Vuol dire scegliere cibi che non distruggano, ma che proteggano. Che non depredino, ma che restituiscano. Che rispettino i ritmi della natura e il lavoro degli esseri umani.
FAO e UNESCO lavorano da anni per promuovere questo approccio, che unisce sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e tutela della biodiversità con la bellezza delle nostre tradizioni culinarie. E i numeri non lasciano spazio ai dubbi. Secondo la FAO, i sistemi agroalimentari globali ci costano ogni anno – in danni ambientali e sanitari – la cifra-monstre di 12.000 miliardi di dollari. Il 70% di questi costi deriva da abitudini alimentari poco salutari. Come se non bastasse, quasi un terzo delle emissioni globali di gas serra è imputabile al settore alimentare. In altre parole: ciò che decidiamo di mettere nel piatto, ogni giorno, può cambiare il mondo.
Ma come si traduce tutto questo nella vita reale, tra supermercati affollati, giornate frenetiche e pranzi al volo? La risposta sta nei piccoli gesti. Azioni semplici, alla portata di tutti, capaci però di fare la differenza. Cominciamo da dove nasce tutto: la spesa. Scegliere prodotti locali e di stagione è uno dei modi più efficaci per ridurre l’impatto ambientale. Significa tagliare le emissioni legate al trasporto, sostenere i produttori del territorio e portare in tavola sapori autentici, maturati al sole e non in celle frigorifere a migliaia di chilometri da casa. E poi, impariamo a comprare con la testa e con il cuore.
Pianificare i pasti, stilare una lista della spesa e attenervisi può sembrare banale, ma è il primo passo per combattere gli sprechi. Quanti ingredienti finiscono nei nostri carrelli mossi dall’istinto e quanti, pochi giorni dopo, nella pattumiera? Conservare bene ciò che acquistiamo – magari usando barattoli di vetro, sacchetti riutilizzabili, evitando la plastica – è un altro modo per allungare la vita del cibo e ridurre i rifiuti. E se qualcosa avanza? Nessun problema: la cucina del recupero è un’arte tutta italiana, da riscoprire con orgoglio. Con gli avanzi si possono creare piatti sorprendenti: zuppe, polpette, torte salate. Basta un po’ di fantasia per trasformare ciò che resta in una nuova delizia.
Anche l’acqua ha un ruolo da protagonista. Quella usata per lavare frutta e verdura, ad esempio, può essere riutilizzata per innaffiare le piante. E quella di cottura della pasta? Perfetta per mantecare risotti o per cuocere ortaggi. Sfruttare ogni risorsa è un modo per dire grazie alla natura, senza sprecarla. Un’attenzione particolare va anche agli elettrodomestici: usiamoli con intelligenza. Coperchi sulle pentole, forno usato con criterio, frigo alla giusta temperatura: piccoli accorgimenti che alleggeriscono le bollette e l’ambiente. E se dobbiamo cambiarli, scegliamo modelli a basso consumo.
Ridurre il consumo di carne e latticini, senza rinunce estreme ma con equilibrio, è un altro passo importante. Una dieta più vegetale è non solo salutare, ma anche molto più sostenibile. Legumi, cereali integrali, verdure: la varietà non manca, basta sperimentare e lasciarsi sorprendere. Non dimentichiamo, infine, di leggere le etichette. Capire da dove arriva ciò che compriamo, come è stato prodotto, se ha certificazioni etiche o ambientali: anche questo è un atto di responsabilità. Ogni scelta consapevole è un voto per un sistema alimentare più giusto e più verde. Perché in fondo la cucina è un atto d’amore: verso noi stessi, verso chi ci siede accanto a tavola, ma anche verso il pianeta che ci ospita.