Esteri

Giappone: in settembre il deficit commerciale arrivato a due miliardi di dollari

Redazione
 
Giappone: in settembre il deficit commerciale arrivato a due miliardi di dollari
A settembre, secondo i dati del Ministero delle Finanze, che sono stati resi noti oggi, il Giappone ha accumulato un deficit commerciale di 294,3 miliardi di yen (2 miliardi di dollari), conseguenza del fatto che le esportazioni verso mercati chiave, come quello Giapponese, sono diminuite.
Sulla base dei dati contenuti nel rapporto preliminare, nella prima metà dell'anno fiscale da aprile a marzo, il deficit commerciale del Giappone, ovvero le importazioni sottratte alle esportazioni, è stato di 3,1 trilioni (21 miliardi di dollari).

Giappone: in settembre il deficit commerciale arrivato a due miliardi di dollari

Le esportazioni giapponesi a settembre sono scese dell'1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (si tratta del primo calo di questo tipo in 10 mesi). Le importazioni sono cresciute del 2,1% rispetto all'anno precedente, sulla scia di uno yen debole, che ne gonfia il valore.
Di recente il dollaro statunitense è stato scambiato a 149 yen (pari al livello giapponese di yen), non lontano dal livello di un anno fa ma in rialzo rispetto ai circa 120 yen di due anni fa.
Anche l'inflazione e l'aumento dei prezzi dell'energia hanno fatto aumentare i costi delle importazioni.

Le esportazioni sono aumentate del 6,6% nei mesi da aprile a settembre, raggiungendo i 53,55 trilioni di yen (358 miliardi di dollari), in quanto la domanda di chip per computer è rimasta forte.
Secondo il rapporto del Ministero delle Finanze, nello stesso periodo le importazioni sono cresciute del 7%, raggiungendo i 56,66 trilioni di yen (379 miliardi di dollari), poiché le aziende e gli acquirenti giapponesi hanno acquistato più prodotti statunitensi.

Nella prima metà dell'anno fiscale 2024, il Giappone ha registrato un surplus commerciale di quasi 4,3 trilioni di yen (29 miliardi di dollari) con gli Stati Uniti e un deficit di 3 trilioni di yen (20 miliardi di dollari) con la Cina.
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