L'Italia e il Giappone, due nazioni geograficamente distanti ma unite da una visione comune sul futuro dell'energia, hanno siglato un accordo storico per accelerare la transizione verso un'economia a idrogeno. La Japan Hydrogen Association (JH2A) e l'Associazione Italiana Idrogeno (H2IT) hanno firmato un Memorandum d'Intesa (MoU) che darà il via a una collaborazione strategica triennale. L'accordo è stato firmato durante l'Expo 2025 di Osaka, in occasione di un evento promosso da ENEA, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Giorgio Silli.
Accordo storico tra Italia e Giappone sull'idrogeno
Il MoU non è solo una stretta di mano tra due associazioni, ma una vera e propria piattaforma di lavoro che unisce le forze di Italia e Giappone in un settore cruciale. L'obiettivo principale è creare una sinergia tra i due Paesi per lo scambio di conoscenze e per lo sviluppo di iniziative industriali congiunte. La collaborazione si concentrerà su diverse aree chiave, tra cui:
- Decarbonizzazione dei settori industriali: promuovere il trasferimento di tecnologie per ridurre le emissioni in industrie ad alta intensità energetica come l'acciaio, la chimica e la ceramica.
- Mobilità sostenibile: Sviluppare soluzioni innovative per i veicoli a idrogeno e le relative infrastrutture di rifornimento.
- Infrastrutture e produzione: potenziare la produzione di idrogeno e la capacità di elettrolizzatori, oltre a migliorare le infrastrutture di trasporto e importazione.
- Integrazione energetica: favorire l'uso dell'idrogeno in sistemi energetici decentralizzati e in applicazioni stazionarie.
L'accordo prevede la creazione di un gruppo di lavoro congiunto, incontri periodici e la partecipazione a eventi internazionali per condividere informazioni, politiche nazionali e opportunità di finanziamento.
Sia l'Italia che il Giappone hanno definito ambiziose strategie nazionali per l'idrogeno.
In Giappone, la strategia si basa sui principi di Sicurezza, Sicurezza energetica, Efficienza economica e Ambiente (S+3E), con l'obiettivo di raggiungere una produzione di 12 milioni di tonnellate all'anno entro il 2040. Il governo giapponese, attraverso il Green Innovation Fund (GI Fund), punta a ridurre i costi dell'idrogeno e a supportare le aziende nazionali, con l'obiettivo di installare 15 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030.
L'Italia, con la sua strategia nazionale, stima che i consumi finali di idrogeno potrebbero arrivare a circa 3,71 Mtep per l'industria e 6,71 Mtep per i trasporti entro il 2050. Per soddisfare questa domanda, il Paese dovrà sviluppare una capacità di produzione tra 15 e 30 GW di elettrolizzatori, con un investimento stimato tra gli 8 e i 16 miliardi di euro. L'Italia intende anche sfruttare le infrastrutture esistenti, come gasdotti e porti, per l'importazione di idrogeno.
"Con questo accordo, l'idrogeno è ad un passo più vicino per diventare una filiera globale," ha dichiarato Luigi Crema, vicepresidente di H2IT (in foto). "Contiamo di costruire collaborazioni industriali forti e impattanti per i due Paesi, soprattutto sui temi di stimolo alla domanda su mobilità e industria pesante."
Eiji Ohira, rappresentante europeo di JH2A, ha sottolineato l'importanza di combinare l'esperienza di entrambi i Paesi: "Il Giappone vanta una storia di ricerca e sviluppo sull'idrogeno di oltre 50 anni. L'Italia è stata il primo Paese al mondo a dimostrare la generazione di energia elettrica tramite turbine a gas a idrogeno. Siamo certi che combinare le nostre conoscenze darà un contributo significativo alla realizzazione di una società dell'idrogeno."
Il sottosegretario Giorgio Silli ha concluso: "Italia e Giappone, uniti dal 2023 da un Partenariato Strategico, condividono sfide simili nel settore energetico. La firma di questo Memorandum pone le basi per rafforzare ulteriormente la collaborazione verso la transizione e la sicurezza energetica."
Questo accordo rappresenta un passo significativo per il rafforzamento della cooperazione tecnologica e l'espansione delle opportunità di business nel settore dell'idrogeno, aprendo la strada a nuove collaborazioni che contribuiranno a un futuro più sostenibile per tutti.