La coalizione di governo del Giappone, che avrebbe dovuto sostenere la candidatura di Sanae Takaichi, leader del partito Liberal Democratico, a diventare la prima donna primo ministro del Paese si è spaccata dopo la decisione del partito Komeito di uscire dalla maggioranza.
Giappone: si spacca la coalizione di governo, in pericolo la candidatura a premier di Sanae Takaichi
La decisione di Komeito è stata spiegata dal suo capo, Tetsuo Saito, dicendo che "dato che non abbiamo ricevuto una cooperazione chiara e concreta da parte dell'LDP riguardo alle nostre richieste, e se queste riforme si rivelassero impossibili da realizzare'', per il partito sarebbe stato ''assolutamente impossibile'' sostenere la candidatura di Sanae Takaichi.
In particolare, Saito ha detto a Takaichi che le sue risposte sul recente scandalo dei fondi neri dell'LDP sono state insoddisfacenti, anche se Komeito continuerà a sostenere i piani di bilancio e altre leggi che le due parti hanno preparato.
Takaichi, da parte sua, ha detto che il crollo della coalizione è stato "estremamente deplorevole" e che la decisione di Komeito di uscire dall'alleanza è stata "unilaterale".
L'esponente dell'LDP avrebbe dovuto sostituire Shigeru Ishiba, costretto alle dimissioni dalla dura sconfitta elettorale, nelle recenti consultazioni per il rinnovo delle Camere, e per lo scandalo dei fondi neri che ha coinvolto il partito Liberal Democratico.
Komeito ha mostrato dissenso anche per politica più conservatrice di Takaichi. Il giudizio negativo è stato motivato anche dalle visite regolari che in passato la candidata premier ha fatto al santuario Yasukuni, dove vengono onorati i caduti in guerra del Giappone, compresi i criminali di guerra. L'ultima visita a Yasukuni di un primo ministro in carica nel 2013, del defunto Shinzo Abe – mentore di Takaichi – ha suscitato la rabbia di Cina e Corea del Sud e l'inquietudine di Washington.
Takaichi, 64 anni, il cui eroe è Margaret Thatcher, aveva salutato una "nuova era" sabato dopo essere diventato capo dell'LDP, dopo avere vinto il ballottaggio con il progressista Shinjiro Koizumi, che, con i suoi 44 anni, sarebbe stato il più giovane primo ministro del Giappone nell'era moderna, rappresentando un cambio generazionale per l'LDP, partito che ha subito un'emorragia di consensi mentre cresce il sostegno per i partiti più piccoli, tra cui l'anti-immigrazione Sanseito.
Se Takaichi dovesse comunque diventare premier, dovrà affrontare una serie di questioni complesse, tra cui l'invecchiamento della popolazione, gli sconvolgimenti geopolitici, un'economia vacillante e un crescente disagio nei confronti dell'immigrazione.