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Germania: scattano gli scioperi alla Volkswagen, ferme nove fabbriche

Redazione
 
Germania: scattano gli scioperi alla Volkswagen, ferme nove fabbriche
È cominciata in Germania la campagna di scioperi con i quali i lavoratori della Volkswagen protestano contro il durissimo piano di contenimento dei costi, deciso dal gruppo, che prevede licenziamenti e chiusure di fabbriche.

I lavoratori di nove stabilimenti di automobili e componenti Volkswagen in Germania scioperano oggi per diverse ore, secondo quanto reso noto dal sindacato IG Metall, bloccando le linee di montaggio.
Si prevede che migliaia di persone si raduneranno presso la sede centrale della casa automobilistica a Wolfsburg. Sono previste dimostrazioni anche presso lo stabilimento di Hannover, che impiega circa 14.000 persone, e altre fabbriche di componenti e automobili, tra cui Emden, Salzgitter e Brunswick.

Gli scioperi, che potrebbero trasformarsi in astensione di 24 ore o a tempo indeterminato se non si raggiungerà un accordo nel prossimo ciclo di trattative, incideranno negativamente sulla produzione della Volkswagen, in un momento in cui la casa automobilistica sta già affrontando un calo delle consegne e un crollo dei profitti.

Le posizioni tra azienda e sindacati restano molto distanti. La scorsa settimana IG Metall ha presentato un articolato piano con una serie di misure (tra cui la rinuncia a bonus per la produzione) che, secondo il sindacato, se adottate, potrebbero fare risparmiare un miliardo e mezzo di euro. Piano che Volkswagen ha seccamente respinto, restando ferma sulla sua proposta che prevede un taglio salariale del 10%, sostenendo che sia necessario abbassare i costi e aumentare i profitti, come passaggio imprescindibile per tutelare la sua quota di mercato.

IG Metall ha invitato i lavoratori degli stabilimenti della sussidiaria Volkswagen Sachsen GmbH, tra cui figura anche lo stabilimento VW di Zwickau, specializzato nella produzione di soli veicoli elettrici, a scioperare oggi e domani.
L'inizio di una nuova tornata di incontri è previsto per il 9 dicembre, ma i margini per comporre lo scontro sono bassissimi, anche perché il sindacato ha subordinato qualsiasi intesa alla presentazione, da parte del gruppo, di piani di lungo periodo per ciascuno degli stabilimenti in Germania.
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