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Quale è la posta in palio per le elezioni in Germania?

Redazione
 

La Germania domenica andrà alle urne per rinnovare il parlamento nazionale in un momento di grande incertezza politica - con l'avanzare impetuoso dell'estrema destra - , ma soprattutto economico, con il Paese che affronta una delicata contingenza e che va verso il terzo anno di recessione.

Quale è la posta in palio per le elezioni in Germania?

I sondaggi premiano Friedrich Merz, candidato dell'Unione, che vede alleate CDU e CSU, ma che, in caso di successo avrà bisogno di un partner che gli consenta di raggiungere la maggioranza. I giochi per il futuro governo vedono esclusa l'AfD, partito di estrema destra e seconda nei sondaggi.

Ma intorno al partito, che ha il suo cavallo di battaglia la guerra agli immigrati, non necessariamente irregolari, è stato saldato u n patto ''ad excludendum'' siglato dalle altre forze politiche. Per questo, chi ragiona di politica, pensa che la soluzione più scontata sia che l'Unione cerchi una sponda con i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz o con i Verdi, dai quali i conservatori presentano alcune differenze fondamentali.

Non è ancora chiaro se tre dei partiti minori riusciranno ad entrare in parlamento. In questo caso la diversa distribuzione dei seggi allargherebbe la platea dei partiti necessari per raggiungere la maggioranza.
Con il rischio reale che, dopo le elezioni, ci voglia molto tempo per formare un governo sulla base di un programma condiviso.

Se fino ad oggi Merz - al di là dello scivolone legato alla mozione per un giro di vite sull'immigrazione, passata con i voti anche di Alternativa per la Germania - ha dichiarato fermamente che non collaborerà con AfD. Ma alcuni politologi non escludono questa possibilità, nel caso in cui Merz non trovasse un accordo con altri partiti.

Comunque, al di là dell'ostracismo degli altri partiti, i sondaggi prevedono che l'AfDotterrebbe più del 20% dei voti, raddoppiando il risultato del 2021. Sul fronte economico, il governo tedesco ha rivisto al ribasso le sue previsioni a gennaio, prevedendo una crescita del PIL di appena lo 0,3% per il 2025 dopo due anni di recessione, ma anche questa previsione potrebbe rivelarsi troppo rosea data quella che Merz ha definito "deindustrializzazione" e il fatto che il Paese sta affrontando un terzo anno di contrazione.

La più grande economia europea, fortemente dipendente dalle esportazioni, è afflitta da problemi strutturali e difficoltà economiche globali, ora aggravati dalle minacce tariffarie del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Su come uscire dalla crisi le proposte dell'Unione e di Spd e Verdi sono antitetiche. CDU e CSU vogliono abbassare le tasse e ridurre i costi aziendali per rendere la Germania un Paese più attraente per gli investitori; SPD e Verdi vogliono riformare il freno costituzionale al debito per poter contrarre prestiti con cui finanziare ingenti investimenti pubblici e sussidi.

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