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Gen Z e Millennials cambiano le regole, il nuovo paradigma tra lavoro, relazioni e futuro
Redazione

La fotografia scattata dall’Osservatorio GenerationShip 2025 di Changes Unipol, realizzato con Kkienn Connecting People and Companies, restituisce l’immagine di una generazione in trasformazione profonda. Gen Z e Millennials stanno ridisegnando i contorni di famiglia, lavoro, relazioni e politica, rompendo con i modelli tradizionali e ponendo al centro stabilità economica, indipendenza e benessere personale.
Gen Z e Millennials cambiano le regole, il nuovo paradigma tra lavoro, relazioni e futuro
Se un tempo il traguardo era rappresentato da matrimonio, figli e casa di proprietà, oggi il focus è sul costruire basi solide: studio, lavoro stabile, risparmio. Cresce la percezione che cambiare sia la regola e non l’eccezione, il 34% dei giovani attribuisce massima importanza a un’occupazione sicura, mentre il risparmio sale al 33%. In calo matrimonio, convivenza e genitorialità, visti più come scelte eventuali che come tappe obbligate.
Le differenze di genere sono evidenti, le giovani donne puntano più degli uomini su studio, carriera e risparmio, ma restano penalizzate da precarietà, disparità retributive e dal conflitto tra maternità e lavoro, che attorno ai 30 anni diventa un ostacolo concreto. La famiglia si rinvia non solo per ragioni economiche, ma anche per sfiducia nelle relazioni: ghosting, instabilità e burnout affettivo indeboliscono l’idea di costruire rapporti duraturi. Emergono così nuove forme di legame, dalle famiglie allargate alla “famiglia multispecie”, dove il rapporto con gli animali domestici è parte integrante della vita affettiva per quasi la metà dei giovani.
Il calo delle nascite è spiegato con lucidità, il 75% dei ragazzi ritiene insostenibile, dal punto di vista economico, avere figli, mentre oltre il 65% teme un futuro incerto per le nuove generazioni. Non è egoismo, ma una valutazione razionale di costi e rischi. Sul fronte sentimentale, cresce lo scetticismo: le relazioni sono più fluide, brevi e selettive. Le app di dating perdono attrattiva tra i giovani, mentre paradossalmente aumentano di popolarità tra gli over 35.
Un altro cambiamento è legato al benessere psicologico: nel 2025 il 62% dei giovani si dichiara in equilibrio, un miglioramento rispetto al 53% del 2023, favorito da una maggiore stabilità lavorativa. Ma i benefici riguardano soprattutto gli uomini, mentre le donne restano più fragili. Centrale resta anche lo smartphone, vissuto come una “dipendenza consapevole”: strumento imprescindibile ma al tempo stesso fonte di rischi.
Sul piano civico emerge un nuovo spirito, cresce l’interesse per la politica, che passa dal 33% al 45% in tre anni, pur restando bassa la fiducia nei rappresentanti (21%). Parallelamente si rafforza l’identità europea: il 65% si sente parte dell’UE, vista come simbolo di progresso e futuro.
Il tema della mobilità cambia prospettiva, non più fuga dei cervelli, ma ricerca di crescita personale e professionale. Il 53% dei giovani valuta un trasferimento, spinto più dal desiderio di opportunità e stimoli che da disagio nel proprio Paese. Diminuisce così la propensione a emigrare stabilmente, che passa dal 46% al 41%.
Anche il lavoro viene ripensato, il posto fisso non è più sufficiente se non garantisce protezioni e benessere. I giovani chiedono equilibrio tra vita privata e professionale, diritto al tempo libero e rispetto dei confini personali. È il fenomeno del “workflowing”, un mercato del lavoro fluido, fatto di cambi frequenti per migliorare qualità, retribuzione e compatibilità con le proprie aspirazioni.
Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations del Gruppo Unipol (in foto), sintetizza: “Le nuove generazioni ci ricordano che i modelli tradizionali non sono più adeguati a governare un presente in continua evoluzione. Questa evoluzione non rappresenta una minaccia, ma un’opportunità di progresso. Sta a noi coniugare la loro visione con la nostra esperienza, trovando un punto di sintesi che renda il cambiamento fluido e non traumatico”.