In primo piano su tutti i media internazionali l'intesa fra Israele e Hamas che, secondo Haaretz, rischia di trasformarsi in un'altra breve pausa in un conflitto di cui non si vede la fine. Il Times of Israel riconosce a Trump il merito di essere riuscito a fare qualcosa che nessun altro leader mondiale è riuscito a compiere: costringere il primo ministro Benjamin Netanyahu a compiere il primo passo di un accordo di pace più ampio, convincendo al contempo gli altri paesi del Medio Oriente a fare pressione su Hamas.
World Media Headlines - Gaza: Israele continua i raid, gli Usa inviano 200 soldati
Gli esperti citati dal giornale affermano che la sfida immediata sarà quella di definire i dettagli pratici: mettere a tacere le armi, scambiare gli ostaggi israeliani con i prigionieri palestinesi e ottenere un ritiro parziale israeliano dall'enclave devastata. Dopodiché, i negoziatori dovranno affrontare altre parti del piano in venti punti di Trump su cui le due parti sono ancora fortemente in disaccordo, tra cui il disarmo di Hamas, che il gruppo terroristico rifiuta, la fine formale del conflitto e la governance di Gaza nel dopoguerra.
Al Jazeera si concentra invece sul ruolo essenziale di Trump per rendere permanente il cessate il fuoco, evidenziando come i dettagli dell'accordo siano ancora poco chiari e come i precedenti del governo Netanyahu abbiano visto la ripresa dei bombardamenti dopo accordi precedenti. Nancy Okail, direttrice del think tank Center for International Policy, ha dichiarato all'emittente del Qatar che gli Stati Uniti devono garantire che questo non sia un altro cessate il fuoco monofase che Netanyahu rompe per la sopravvivenza politica, sottolineando che una pressione costante da parte degli Stati Uniti è l'unico modo per garantire una fine completa e duratura della guerra.
Al Jazeera riporta le critiche secondo cui Israele si sta comportando sempre più come uno Stato canaglia, violando quotidianamente il cessate il fuoco con il Libano e l'accordo di disimpegno con la Siria, oltre ad attaccare in tutta la regione e a violare il diritto internazionale umanitario a Gaza.
L'emittente segnala come alcuni funzionari israeliani stiano già sollevando dubbi sull'impegno a porre fine alla guerra: il ministro delle finanze Bezalel Smotrich ha affermato che Israele ha la responsabilità di continuare a impegnarsi per la vera eradicazione di Hamas dopo la liberazione dei prigionieri. La testata del Qatar ricorda inoltre che la macchina bellica israeliana dipende in larga parte dal sostegno di Washington, che negli ultimi due anni ha fornito a Israele oltre 21 miliardi di dollari in aiuti militari diretti.
Yousef Munayyer, responsabile del programma Palestina-Israele presso l'Arab Center di Washington, ha definito Trump il fulcro dell'accordo, affermando che deve tenere Netanyahu sotto pressione per mantenere un cessate il fuoco duraturo. Haaretz riporta un'altra questione spinosa legata all'accordo: Israele rilascerà durante la tregua prigionieri palestinesi condannati per l'omicidio di decine di israeliani. Funzionari della Difesa israeliani hanno avvertito che molti di coloro che saranno rilasciati potrebbero raggiungere posizioni di rilievo in Hamas e Fatah nei prossimi anni.
Un alto funzionario della Difesa ha dichiarato al quotidiano che stanno essenzialmente rilasciando il prossimo Yahya Sinwar, riferendosi al leader di Hamas ucciso da Israele, aggiungendo che si tratta di individui estremamente intelligenti e pericolosi e che è necessario sapere chi sono e di cosa sono capaci. Intanto, riferisce la CNN, questa mattina gli attacchi israeliani sono proseguiti nella Striscia di Gaza nonostante il cessate il fuoco annunciato.
L'organizzazione di difesa civile di Gaza ha lanciato un appello urgente ai residenti della striscia assediata, esortandoli a non tornare nelle zone occupate finché Israele non annuncerà ufficialmente il ritiro delle sue truppe. Intensi attacchi aerei si sono verificati nella prima mattina nel centro di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, mentre testimoni oculari hanno riportato bombardamenti di artiglieria nella città di Gaza. Il bilancio delle vittime parla di almeno 37 persone uccise nell'enclave lo stesso giorno in cui Israele ha accettato il piano che i leader mondiali sperano possa porre fine allo spargimento di sangue.
Sul fronte operativo, aggiunge CNN, gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio di 200 soldati in Medio Oriente per monitorare l'attuazione del piano, insieme a militari provenienti da Egitto, Qatar, Turchia ed Emirati Arabi Uniti. Un alto funzionario americano ha però precisato che nessun soldato statunitense è destinato a entrare a Gaza, mentre l'esercito degli Stati Uniti istituirà un centro di coordinamento in Israele per sostenere gli sforzi di stabilizzazione. Trump ha dichiarato che gli ostaggi rimasti saranno rilasciati da Gaza lunedì o martedì della prossima settimana e che ha ancora intenzione di recarsi nella regione.
Sul fronte umanitario, il coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite ha fatto sapere che circa 170.000 tonnellate di cibo, medicine e altre forniture sono pronte per essere inviate a Gaza. Nell'analisi del quotidiano israeliano Haaretz, emerge tutta la precarietà di questo cessate il fuoco frettoloso firmato sotto la pressione di Trump. Il giornale sottolinea come l'accordo fermi la guerra e liberi gli ostaggi, ma senza una tabella di marcia per il futuro di Gaza, lasciando irrisolte questioni cruciali sui suoi confini, la leadership e la ricostruzione.
Spostandosi sul fronte ucraino, la BBC e tutti i media internazionali riportano che gli attacchi notturni con missili e droni russi hanno causato interruzioni di corrente in ampie zone della capitale Kiev. Nove persone sono rimaste ferite mentre gli abitanti dei quartieri orientali sono rimasti immersi nell'oscurità e hanno dovuto affrontare interruzioni nell'approvvigionamento idrico, come riferito dal sindaco Vitali Klitschko. Nel frattempo, secondo il responsabile regionale ucraino, un bambino di sette anni è stato ucciso in un altro attacco di droni russi nella zona di Zaporizhia, nel sud-est del Paese. La BBC segnala che nelle ultime settimane Mosca ha intensificato gli attacchi contro gli impianti energetici, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto agli alleati misure concrete per fare pressione sulla Russia.
In un post su X, Zelensky ha scritto che ciò che serve non è una facciata ma un'azione decisa da parte degli Stati Uniti, dell'Europa e del G7 per fornire sistemi di difesa aerea e far rispettare le sanzioni. Il leader ucraino ha affermato che 450 droni e più di 30 missili hanno preso di mira le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, descrivendo tali attacchi come cinici e calcolati contro tutto ciò che sostiene la vita normale mentre le temperature diventano più fredde. Il ministro dell'Energia ucraino Svitlana Hrynchuk ha dichiarato che la Russia stava infliggendo un attacco massiccio e che le squadre di riparazione stavano lavorando per ripristinare l'energia elettrica.
Cinque delle nove persone ferite negli attacchi alla capitale sono state trasportate in ospedale, mentre i servizi di emergenza statali ucraini hanno diffuso le immagini dei vigili del fuoco impegnati a spegnere gli incendi in un edificio di dieci piani. Ivan Fedorov, capo della regione di Zaporizhia, ha dichiarato che la città è stata oggetto di intensi attacchi durante la notte. Gli attacchi seguono notti di raid aerei nella regione, alcune delle quali attualmente sotto il controllo della Russia. Tutta l'Ucraina è in stato di allerta per gli attacchi missilistici ipersonici Kinzhal, più difficili da rilevare. Giovedì Zelensky ha dichiarato ai giornalisti che la Russia stava intenzionalmente cercando di distruggere la rete energetica del Paese, con attacchi che hanno già danneggiato gli impianti del gas, affermando che gli operatori del settore energetico e le autorità si stanno preparando ad affrontare ulteriori attacchi.
Dall'America Latina, la CNN riporta che Dina Boluarte, presidente del Perù, è stata rimossa dall'incarico giovedì dopo una votazione congressuale svoltasi a tarda notte, in cui partiti di tutto l'arco politico ne hanno chiesto la destituzione. Boluarte è sotto inchiesta da mesi per varie accuse, tra cui corruzione e coinvolgimento in una sanguinosa repressione dei manifestanti nel 2022. La donna ha negato tutte le accuse e si è rifiutata di presenziare al voto di giovedì, durante il quale il Congresso ha approvato la sua rimozione adducendo come motivazione la permanente incapacità morale di affrontare l'attacco della criminalità organizzata nel Paese. Il presidente del Congresso, José Jerí Oré, 38 anni, svolgerà la funzione di presidente ad interim e, come previsto dalla Costituzione, dovrà ora indire le elezioni.
La CNN sottolinea come Boluarte sia l'ultima di una lunga serie di leader peruviani caduti in disgrazia: dall'inizio del millennio, non meno di sette presidenti sono stati processati o hanno dovuto affrontare cause legali per accuse di corruzione o violazioni dei diritti umani, mentre un ottavo si è ucciso a colpi di arma da fuoco mentre la polizia si avvicinava. Infine, Reuters segnala che un potente terremoto di magnitudo 7,4 ha colpito il sud delle Filippine, con le autorità che hanno emesso avvisi di tsunami per l'area colpita dal sisma.