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Francia: la Perrier rischia di perdere le bollicine, peggiora la salute delle sue fonti

Redazione
 
Francia: la Perrier rischia di perdere le bollicine, peggiora la salute delle sue fonti
Perrier, la marca che contende a San Pellegrino la fama d'essere la più famosa al mondo, rischia di perdere l'etichetta di acqua minerale naturale che la rende iconica da oltre un secolo. Secondo un rapporto confidenziale dell'Agenzia sanitaria regionale dell'Occitania, conclusasi in agosto, dopo un'ispezione effettuata a fine maggio sull'unico sito di confezionamento della Perrier, a Vergèze, nel Gard, la Nestlé Waters, proprietaria del marchio, dovrebbe prendere seriamente in considerazione "la cessazione della produzione di 'acqua minerale' nel sito'' a causa del regolare peggioramento della qualità sanitaria dei suoi bacini idrografici e, in particolare, di un rischio virologico.

Francia: la Perrier rischia di perdere le bollicine, peggiora la salute delle sue fonti

L'Agenzia sanitaria ha quindi rivolto al gruppo alimentare svizzero l'invito a ''esaminare strategicamente un altro possibile utilizzo alimentare per lo sfruttamento degli attuali bacini di acque minerali'' , a condizione di fornire ''ulteriori garanzie di sicurezza sanitaria''.

Quindi, per l'Agenzia, la sussistenza di un possibile ''rischio virale'' che potrebbe mettere a repentaglio la stessa denominazione di acqua minerale naturale del marchio Perrier, a causa di presenza di elementi fecali nelle bottiglie. Il documento sottolinea che le risorse idriche non soddisfano ancora gli standard regolamentari che richiedono una composizione “microbiologicamente pura” e “protetta da ogni rischio di inquinamento”
Dopo le rivelazioni dello scorso gennaio da parte di Radio France e Le Monde sugli illeciti trattamenti delle acque minerali, Nestlé aveva assicurato di aver eliminato ogni pratica illegale. Tuttavia, il rapporto dell’ARS smentisce categoricamente queste dichiarazioni, evidenziando che i problemi strutturali persistono. L’agenzia sanitaria ha invitato l’azienda a riconsiderare strategicamente l’utilizzo dei propri siti di captazione, suggerendo alternative che garantiscano la sicurezza sanitaria dei consumatori.

Secondo quanto riferisce RadioNizza24, su richiesta del prefetto del Gard, Jérôme Bonet, lo stabilimento di Vergèze è stato sottoposto a un’accurata verifica lo scorso 30 maggio. L’obiettivo principale dell’ispezione era controllare lo smantellamento dei trattamenti precedentemente vietati e verificare la tracciabilità dei processi di produzione. Il rapporto solleva ora l’ipotesi estrema di un potenziale arresto della produzione di acqua minerale naturale, qualora non vengano implementate immediate misure correttive.
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