Attualità

Liste d’attesa, Fondazione Gimbe: “La paralisi dei decreti attuativi frena la riforma”

Redazione
 

A sei mesi dalla conversione in legge del DL 73/2024 sulle liste d’attesa, la Fondazione Gimbe lancia l’allarme sui ritardi nell’adozione dei decreti attuativi, denunciando una situazione di stallo che ostacola l’attuazione delle misure previste. Nonostante le dichiarazioni istituzionali lascino intendere progressi, l’analisi indipendente condotta dalla Fondazione evidenzia una realtà ben diversa.

Liste d’attesa, Fondazione Gimbe: “La paralisi dei decreti attuativi frena la riforma”

Il problema delle liste d’attesa, sottolineato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno, ha ricadute sanitarie, sociali ed economiche di grande rilevanza: «Vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari», ha affermato il capo dello Stato, ribadendo l’urgenza di un intervento efficace.

Secondo Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, i decreti attuativi rappresentano il motore delle riforme, ma il loro iter appare bloccato: «Abbiamo condotto un’analisi indipendente sullo stato di avanzamento della legge per individuare le criticità di attuazione e fornire un quadro chiaro e realistico del processo in corso, evitando aspettative irrealistiche e distinguendo tra realtà e propaganda».

Ad oggi, su sei decreti attuativi previsti, ne è stato approvato soltanto uno, mentre tre sono già scaduti e due non hanno ancora una scadenza definita. Il dl prevede misure chiave come l’adozione di un piano d’azione per il rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari, l’integrazione delle piattaforme regionali con quella nazionale e l’ottimizzazione dei sistemi di prenotazione, ma senza i decreti attuativi l’intero impianto normativo resta inattuato.

La questione è stata affrontata in sede parlamentare nel question time del 5 novembre scorso, durante il quale il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha assicurato che dal febbraio 2025 sarà operativo un sistema di monitoraggio delle liste d’attesa con dati aggiornati su scala nazionale. Tuttavia, la Fondazione Gimbe evidenzia come i ritardi nella pubblicazione dei decreti e le richieste di rinvio da parte delle Regioni rendano improbabile il rispetto di questa tempistica: «Tra complessità tecniche e fasi attuative ancora da definire, è utopistico pensare che la piattaforma sia operativa entro febbraio 2025», osserva Cartabellotta.

Un altro nodo critico è costituito dal decreto per il superamento del tetto di spesa per il personale sanitario. La metodologia Agenas per la stima del fabbisogno di personale, dopo la sperimentazione 2022-2024, non è ancora stata approvata, con il rischio di compromettere l’intera strategia di potenziamento delle risorse umane nel Servizio Sanitario Nazionale.

Di conseguenza, i benefici annunciati con il DL Liste d’attesa restano solo sulla carta. L’integrazione dei centri unici di prenotazione con le strutture pubbliche e private, il nuovo sistema di gestione delle disdette, il divieto di chiusura delle agende e i percorsi di garanzia per i cittadini che non trovano disponibilità nel pubblico sono ancora lontani dall’essere operativi. Anche gli strumenti di governance previsti dalla legge, come la piattaforma nazionale per uniformare i dati sui tempi di attesa e l’istituzione di un organismo di verifica con poteri sostitutivi, restano in fase di stallo.

«Le interminabili liste d’attesa sono il sintomo di un indebolimento strutturale del SSN, che non può essere risolto con misure frammentarie», conclude Cartabellotta. «Affrontare il problema richiede investimenti consistenti sul personale e riforme organizzative coraggiose. Concentrarsi esclusivamente sui tempi d’attesa, senza intervenire sulle cause profonde, significa guardare il dito invece che la luna. La centralizzazione dei dati e delle decisioni, in un sistema dove le Regioni mantengono un ruolo di controllori e controllati, introduce ulteriori complessità difficili da risolvere. Senza un’accelerazione sui decreti attuativi e un deciso cambio di rotta nella governance sanitaria, le riforme annunciate rischiano di rimanere un esercizio retorico, mentre i benefici attesi dai cittadini continueranno a essere un miraggio».

Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
22/02/2025
di Barbara Leone
Espresso Macchiato: il nuovo incubo diplomatico tra Italia ed Estonia
21/02/2025
Redazione
Operato per errore, perde la mandibola. Federconsumatori: "Rendere permanente la commissio...
21/02/2025
Redazione
Analisi della politica italiana e del rapporto con la giustizia.
20/02/2025
Redazione
Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, è stato condannato a 8 mesi di reclusion...