Uno dei settori più strategici per l’economia italiana guarda al futuro con una visione sistemica e un obiettivo chiaro: guidare la transizione energetica e rafforzare la competitività del Paese. È quanto emerge dallo studio “La filiera della power generation italiana”, realizzato da Ansaldo Energia in collaborazione con NE Nomisma Energia e presentato a Roma nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del Ministro Adolfo Urso e di un nutrito parterre di rappresentanti istituzionali e industriali.
La filiera italiana della power generation spinge sulla transizione energetica e rafforza l’indipendenza industriale
La filiera della power generation, ovvero l’insieme di imprese e competenze impegnate nella progettazione, produzione, installazione e manutenzione di impianti e tecnologie per la generazione di energia elettrica, si conferma un asset cruciale non solo per la sicurezza energetica del Paese, ma anche per la decarbonizzazione, l’autonomia industriale e la proiezione internazionale del Made in Italy tecnologico.
I numeri parlano chiaro: 196 imprese, per il 61% PMI altamente specializzate, dislocate prevalentemente nel Nord-Ovest (Liguria in testa, seguita da Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Piemonte), capaci di generare un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, un valore aggiunto di 1,1 miliardi e oltre 18.500 posti di lavoro. Ma l’effetto moltiplicatore è ancora più significativo: ogni euro generato nella filiera attiva 4,5 euro nell’economia nazionale e ogni occupato crea 5,3 posti di lavoro nell’indotto. Le esportazioni? Rappresentano il 71,5% del fatturato complessivo.
“Con questo studio abbiamo voluto dare un contributo concreto a istituzioni e imprese, per mappare un comparto che ha un peso strategico per il Paese”, ha dichiarato Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia, evidenziando come la filiera italiana possa diventare sempre più protagonista sui mercati globali.
Obiettivo dello studio, coordinato da Andrea Benveduti, SVP Public Affairs di Ansaldo Energia, è promuovere il passaggio dalla semplice “filiera” a un vero e proprio “sistema”. Un ecosistema coeso, capace di integrare imprese, istituzioni, ricerca, formazione e diplomazia economica per rafforzare la presenza italiana nel settore strategico della power generation, in particolare sui mercati esteri.
“Il futuro dell’energia sarà sempre più elettricità, e questa verrà prodotta anche grazie alle macchine della nostra filiera”, ha sottolineato Davide Tabarelli, Presidente di NE Nomisma Energia. “Si tratta di un patrimonio di innovazione industriale che crea ricchezza, occupazione ad alta produttività e valore per il Paese”.
Il Ministro Adolfo Urso ha ribadito la centralità del settore per la sovranità energetica e industriale: “L’energia è il motore del nostro sistema produttivo. Oggi il gas ha ancora un ruolo, ma la direzione è chiara: costruire un mix moderno, che valorizzi rinnovabili e nucleare di nuova generazione”. Un mix in grado di garantire “indipendenza energetica, competitività industriale e libertà strategica per l’Italia e l’Europa”.