Elon Musk, dall'alto dei suoi miliardi, della sua leadership tecnologica e dallo strettissimo legame con Donald Trump, sta creando un clima avvelenato in Europa, diventato il terreno preferito dal patron di Tesla (e non solo) per le sue quotidiane esternazioni, che poco rispetto hanno verso chi, a suo giudizio, sbaglia. Un clima che potrebbe riverberarsi anche sui rapporti con la futura amministrazione statunitense.
Nelle ultime ore, al coro di crescenti critiche europee nei confronti di Musk, si è unito il presidente francese Emmanuel Macron, che ha accusato l'uomo più ricco del mondo di intervenire direttamente nei processi democratici del continente, tra cui le elezioni federali anticipate in Germania del mese prossimo.
Le continue ingerenze di Musk rendono tesi i rapporti con la futura amministrazione Usa
Ieri Macron si è unito ai primi ministri norvegese e britannico e a un portavoce del governo tedesco nel rispondere a una raffica di post ostili di Musk che sostenevano i partiti politici di estrema destra e attaccavano i politici di sinistra in Europa.
"Dieci anni fa, chi avrebbe immaginato che il proprietario di uno dei più grandi social network del mondo avrebbe sostenuto un nuovo movimento reazionario internazionale e sarebbe intervenuto direttamente nelle elezioni, anche in Germania", ha affermato Macron.
In un discorso agli ambasciatori francesi, Macron, che pure in passato ha coltivato un rapporto costruttivo con Musk, invitandolo di recente alla riapertura della cattedrale di Notre Dame, si è astenuto dal menzionare il miliardario per nome, così come ha fatto il primo ministro norvegese di centro-sinistra, Jonas Gahr Støre.
Non c'erano dubbi, tuttavia, su chi stessero parlando i due leader.
"Trovo preoccupante che un uomo con un enorme accesso ai social media e grandi risorse economiche si coinvolga così direttamente negli affari interni di altri paesi", ha detto Støre all'emittente pubblica NRK. "Non è così che dovrebbero andare le cose tra democrazie e alleati".
In risposta a una domanda su cosa accadrebbe se Musk si impegnasse direttamente nella politica norvegese, Støre ha aggiunto che sperava che i politici del Paese, che a settembre si troveranno alle elezioni generali, "mettessero in guardia contro tali tentativi e ne prendessero le distanze".
Un portavoce del governo tedesco ha invece menzionato Musk per nome, insistendo sul fatto che la sua influenza sugli elettori era limitata. "Le persone normali, le persone sensate, le persone perbene sono in larga maggioranza in questo Paese", ha detto il portavoce in una normale conferenza stampa a Berlino.
"Ci comportiamo come se le dichiarazioni su Twitter del signor Musk potessero influenzare un paese di 84 milioni di persone con falsità o mezze verità o espressioni di opinione", ha aggiunto il portavoce. "Semplicemente non è così".
La scorsa settimana Berlino ha accusato Musk di avere tentato di influenzare le cruciali elezioni federali del 23 febbraio con un controverso articolo di opinione per il quotidiano Welt am Sonntag. Il miliardario, che in questa settimana dovrebbe anche prendere parte a una chat di un'ora trasmessa in live streaming con la leader del partito di estrema destra e anti-immigrazione Alternative für Deutschland (AfD), Alice Weidel, in un post del mese scorso ha affermato che "solo l'AfD può salvare la Germania".
Musk ha poi etichettato l'AfD come "l'ultima scintilla di speranza" per la Germania, definendo il cancelliere Olaf Scholz come "un pazzo" e il suo presidente, Frank-Walter Steinmeier, come un "tiranno antidemocratico".
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, da parte sua, ha difeso il suo operato dopo giorni di attacchi da parte di Musk e ha affermato che le persone che diffondono bugie e disinformazione online non sono interessate a sostenere le persone colpite, ma solo se stesse.
Rispondendo a una domanda su Musk, Starmer (che il miliardario ha definito ''totalmente spregevole'') ha detto che "non avrebbe individualizzato la questione su Elon Musk", ma ha aggiunto che "è stata superata una linea".