Eni accelera il suo percorso verso la transizione energetica annunciando un nuovo importante traguardo: la conversione della raffineria di Livorno in bioraffineria, grazie a un finanziamento da 500 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). L’accordo, firmato oggi presso la sede Eni, segna la terza bioraffineria italiana dopo Venezia e Gela e rafforza la leadership del gruppo nel settore della mobilità sostenibile.
Eni e BEI insieme per la bioraffineria di Livorno, un nuovo passo verso la decarbonizzazione dei trasporti
Il progetto prevede la costruzione di nuovi impianti per la produzione di biocarburanti idrogenati all’interno del sito industriale di Livorno. Tra le installazioni principali:
- un’unità di pretrattamento per le cariche biogeniche,
- un impianto Ecofining™ da 500.000 tonnellate/anno, sviluppato da Enilive, la società di Eni dedicata alla mobilità sostenibile.
Grazie alla tecnologia Ecofining™, Enilive produce HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) utilizzando oli da cucina esausti e scarti agroalimentari. Questo carburante può essere utilizzato in purezza dai motori certificati, rappresentando una soluzione immediata ed efficace per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti.
Secondo la vicepresidente della BEI, Gelsomina Vigliotti, “questo finanziamento rappresenta una leva fondamentale per sostenere un progetto industriale a elevato valore strategico e ambientale”. Una visione condivisa dall’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, che ha sottolineato come l’intesa confermi “la qualità dell’impegno di Eni verso un’energia sempre più decarbonizzata e l’efficacia dell’approccio integrato alle tecnologie più avanzate”.
La futura bioraffineria potrà trattare diverse cariche biogeniche, principalmente scarti di origine vegetale, per produrre:
- HVO diesel
- HVO nafta
- bio-GPL
Uno degli elementi più innovativi del progetto è la possibilità di adattare l’impianto alla produzione di SAF (Sustainable Aviation Fuel), carburante sostenibile per l’aviazione destinato a diventare essenziale nella decarbonizzazione del trasporto aereo.
La conversione del sito di Livorno rientra nella strategia industriale di Enilive, che prevede il raggiungimento di oltre 5 milioni di tonnellate/anno di capacità di bioraffinazione entro il 2030. Questa trasformazione risponde sia alla crescente domanda europea di biocarburanti sia agli obblighi normativi italiani, che impongono un uso crescente di biocarburanti in purezza, da 300.000 tonnellate nel 2023 fino a 1 milione entro il 2030.
Secondo le stime globali, la domanda di biocarburanti HVO aumenterà del 65% tra il 2024 e il 2028. I carburanti rinnovabili come l’HVO sono fondamentali non solo per la mobilità stradale, ma anche per il trasporto aereo, marittimo e ferroviario, grazie alla loro immediata disponibilità e compatibilità con le infrastrutture esistenti.