Maggio 2025 si chiude con segnali incoraggianti sul fronte della transizione energetica italiana. Secondo quanto riportato dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) nel numero 193 della sua newsletter mensile, il mercato elettrico nazionale ha registrato una forte spinta delle fonti rinnovabili, una diminuzione del Prezzo Unico Nazionale (PUN) e una sostanziale stabilità nei mercati del gas.
Energia, a maggio 2025 rinnovabili da record e prezzi in calo. Il report ufficiale del GME
Il dato più rilevante è il record storico della quota rinnovabile nel mix energetico italiano: a maggio, le fonti di energia rinnovabile (FER) hanno rappresentato il 64,4% del totale dell’energia venduta. A trainare la crescita – spiega il GME – è stata in particolare la produzione idroelettrica, che ha raggiunto i massimi da agosto 2024, soprattutto nel Nord Italia. In parallelo, anche i volumi da solare ed eolico sono cresciuti significativamente.
L’aumento della generazione da rinnovabili ha determinato una forte riduzione del ricorso alle fonti termoelettriche, con i cicli combinati scesi ai minimi da oltre 14 anni e la quota delle fonti fossili ridotta al 33,5% (-9,3 punti percentuali rispetto al mese precedente).
Sempre secondo il GME, il PUN Index è sceso a 93,58 €/MWh, segnando un calo di 6,28 €/MWh rispetto ad aprile e toccando il livello più basso da maggio 2024. In diversi giorni del mese si sono registrati prezzi orari fino a 0 €/MWh, segnale di un sistema abbondantemente alimentato da energia green. La liquidità del mercato è salita all’81,8%, con un leggero incremento degli acquisti nazionali (22,1 TWh) e un calo delle importazioni nette. I prezzi zonali si sono assestati tra i 93 e i 94 €/MWh, con un minimo di 89 €/MWh in Sardegna.
Anche nel mercato del gas, i dati del GME indicano una sostanziale stabilità: l’IG Index si è mantenuto a 37,69 €/MWh, in linea con aprile. I volumi complessivi scambiati nel Mercato a Pronti del Gas (MP-GAS) si attestano a 14,5 TWh, pari al 40% dei consumi del sistema gas nazionale.
Cresce in modo significativo l’attività nel comparto AGS, con 3,5 TWh scambiati (+70% su aprile), per lo più legati a operazioni di acquisto da parte di Snam. In lieve flessione, invece, i volumi dell’intragiornaliero MI-GAS (-14%).
Il report del GME evidenzia anche un calo del saldo netto con l’estero nel mercato elettrico, sceso a 3,4 TWh, il livello più basso da luglio 2024. Il dato riflette una contrazione dei flussi in entrata su quasi tutte le frontiere, con l’eccezione della Francia, e l’assenza di scambi sull’interconnessione con la Grecia.