Nonostante numerosi Paesi dell'Unione Europea raccolgano regolarmente dati sull'efficienza energetica delle proprie industrie tramite diagnosi e sistemi di gestione dell'energia, spesso queste informazioni non vengono pienamente sfruttate per valutazioni strategiche e a livello di sistema.
Energia: ENEA e Agenzia tedesca DENA studiano l’efficienza delle imprese europee
È quanto emerge da due recenti ricerche condotte da ENEA e dall'Agenzia tedesca dell'energia DENA, nell'ambito di LEAPto11, un progetto europeo che coinvolge dieci agenzie nazionali dell'energia per supportare istituzioni e imprese nell'attuazione della Direttiva sull'efficienza energetica. Gli studi rivelano che, tra i dieci Paesi esaminati, solo Italia, Portogallo e Irlanda dispongono di un database strutturato sulle misure di efficientamento energetico derivanti dalle diagnosi. I restanti Paesi presentano database parziali o mancano ancora di procedure consolidate per la raccolta dati.
Per quanto riguarda i sistemi di gestione dell'energia, appena quattro su dieci utilizzano i dati raccolti per supportare lo sviluppo di nuove politiche, e solo tre su dieci li impiegano per valutare l'efficacia delle azioni di miglioramento intraprese. Nonostante queste lacune, le ricerche hanno evidenziato anche diverse buone pratiche. Tra queste spicca l'irlandese Large Industry Energy Network (LIEN), una rete di circa 200 imprese energivore che collaborano per ottimizzare le proprie prestazioni energetiche e ridurre le emissioni. Un altro esempio positivo è il programma tedesco Initiative for Energy Efficiency and Climate Action Networks (IEEKN), che coinvolge oltre 450 reti di imprese impegnate congiuntamente nel raggiungimento di obiettivi di gruppo. Sul fronte italiano, le buone pratiche includono l'obbligo di diagnosi energetica per tutte le imprese energivore che beneficiano di agevolazioni e la capillare diffusione di informazioni tecniche specialistiche agli operatori del settore tramite strumenti come "I quaderni settoriali dell'efficienza energetica".
Enrico Biele del Dipartimento ENEA Efficienza energetica e coordinatore del progetto LEAPto11, ha commentato i risultati: “I due studi hanno analizzato da una prospettiva nuova i punti di forza e debolezza dei sistemi di raccolta dati. È emerso che in Europa manca una raccolta strategica e che le procedure spesso risultano frammentate e disomogenee. Con gli altri partner del progetto abbiamo individuato e posto all’attenzione dei policy maker numerose opportunità di miglioramento, alcune attuabili sin da subito sfruttando il processo di trasposizione della nuova Direttiva Efficienza Energetica.”
Aggiunge Steffen Joest, responsabile Industria, Efficienza energetica e mobilità di DENA e coautore dei report: “La Direttiva rappresenta un'opportunità per sfruttare appieno il potenziale di efficienza energetica negli Stati membri. Le analisi condotte evidenziando inoltre la forte necessità di cooperazione per rafforzare e armonizzare le pratiche di raccolta dati in tutta l’UE.”