Ancora pochi giorni e la Germania, andando alle urne, nelle elezioni più importanti degli ultimi decenni, sceglierà da chi farsi guidare per uscire dalla crisi che da tempo attanaglia la principale economia dell'Europa, travagliata anche da problematiche legate alla sicurezza.
Elezioni Germania: i partiti davanti alle istanze delle aziende tedesche
Mentre l'economia non riesce ad affrancarsi dalla debolezza che la caratterizza da tempo, le aziende tedesche lanciano l'allarme per un contesto in rapido peggioramento, che mette a rischio il futuro industriale del Paese.
Le aziende hanno fortemente criticato la mole di burocrazia, sia a livello nazionale che a livello dell'UE, chiedendo una semplificazione di vasta portata, in particolare nel settore energetico.
Un recente sondaggio, condotto dalla Camera di Commercio e industria tedesca, è emerso che il 60% delle aziende indica le condizioni economiche, tra cui la burocrazia e gli elevati costi del lavoro e dell'energia, come i maggiori rischi per l'attività, un livello mai visto prima. Anche i dirigenti aziendali hanno messo in guardia dal rischio di deindustrializzazione, poiché le aziende scelgono di investire altrove a causa di condizioni più stabili.
Secondo l'istituto economico IW, uno dei più prestigiosi e ''ascoltati'' del Paese, la Germania ha perso complessivamente 320 miliardi di euro di investimenti netti tra il 2021 e il 2023, più che triplicando rispetto al periodo 2018-2020.
I grandi partiti, in particolare i cristiano-democratici (l'Unione tra CDU/CSU), i socialdemocratici (SPD), i Verdi e il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), si sono impegnati a ridurre la burocrazia e ad abbassare i costi. Per le aziende, la proposta della CDU/CSU di ridurre l'aliquota dell'imposta sulle società dal 30% attuale al 25%, nonché i piani per abolire una legge nazionale sulla catena di fornitura, potrebbero avere l'impatto più tangibile.
La CDU/CSU ha manifestato una certa apertura verso una moderata riforma del freno al debito, un aspetto attentamente monitorato dai mercati poiché potrebbe consentire di mettere a disposizione una massa molto maggiore di finanziamenti pubblici per la sua economia in difficoltà.
Tutte le parti concordano sul fatto che i costi dell'elettricità per l'industria, che sono più del doppio rispetto a quelli degli Stati Uniti e della Cina, debbano diminuire, ma differiscono nel modo in cui intendono risolvere il problema.
Si prevede che le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell'economia tedesca, trarranno maggiori benefici da eventuali iniziative a favore del settore, realizzando la maggior parte delle loro vendite in patria, a differenza delle grandi aziende tedesche.
Le case automobilistiche, da tempo in crisi di vendite e di strategia, potrebbero ricevere una spinta dagli sforzi per sovvenzionare i veicoli elettrici da parte della SPD e dei Verdi, nonché dai piani della CDU/CSU di revocare il divieto sui motori a combustione.