Economia

Edilizia: l'artigianato è protagonista (69,3%). Le sfide del settore nel Rapporto Anaepa-Confartigianato

Redazione
 
Edilizia: l'artigianato è protagonista (69,3%). Le sfide del settore nel Rapporto Anaepa-Confartigianato

Il settore edilizio italiano è al centro di un momento cruciale, tra segnali di tenuta e crescita nel breve termine e prospettive meno ottimistiche per il futuro. A delineare questa complessa fase è il report “2025, le prospettive per l’edilizia”, presentato lo scorso 23 gennaio durante il webinar organizzato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia e dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. L’evento si è aperto con l’intervento di Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, che ha introdotto la campagna di comunicazione “Noi che veniamo da lontano”, dedicata alla valorizzazione della filiera delle costruzioni. Successivamente, Enrico Quintavalle e Silvia Cellini hanno illustrato i dettagli del report, chiuso con le conclusioni di Daniela Scaccia, Segretario Nazionale di ANAEPA-Confartigianato Edilizia.

Edilizia: l'artigianato è protagonista (69,3%). Le sfide del settore nel Rapporto Anaepa-Confartigianato

L’indagine evidenzia innanzitutto che il 2024 ha segnato una fase di ripresa e vitalità per il comparto delle costruzioni, grazie anche agli interventi finanziati dal PNRR, concentrati su fabbricati non residenziali e opere infrastrutturali. La produzione, il valore aggiunto e gli investimenti sono in crescita, così come l’occupazione, che ha registrato un aumento del 4,8% rispetto al 2023. Tuttavia, permangono difficoltà strutturali, come la scarsità di personale qualificato, aggravata dalla crisi demografica. Il clima positivo è confermato dalle attese delle imprese, che a fine 2024 prevedono una crescita della produzione. Tuttavia, lo scenario muterà nel 2025, con una prevista flessione degli investimenti. La riduzione delle detrazioni fiscali per l’edilizia, combinata con gli obiettivi più stringenti della direttiva europea sugli edifici sostenibili, rappresenta un freno per il settore, rendendo più difficili da raggiungere i target di riqualificazione abitativa.

Uno degli aspetti più interessanti emersi dal report riguarda il peso del lavoro straniero. Il 25,4% delle imprese artigiane nel settore delle costruzioni è gestito da stranieri, mentre i dipendenti stranieri costituiscono il 22,7% della forza lavoro totale. Questo dato evidenzia il ruolo essenziale degli stranieri in un comparto che fatica a reperire personale qualificato. In Italia, il settore delle costruzioni conta 538mila imprese attive, di cui 373mila artigiane, rappresentando oltre due terzi (69,3%) del comparto. Complessivamente, il settore occupa 1,6 milioni di persone, con l’artigianato che impiega circa la metà degli addetti (762mila). Nel confronto internazionale, l’occupazione italiana nel settore edilizio si distingue positivamente rispetto alla media UE (+1,0%) e alla Francia (+4,2%).

In Germania, invece, la recessione ha causato un calo significativo dell’occupazione edilizia (-6,1%). A livello territoriale, il Mezzogiorno registra gli incrementi più significativi con un +9,2%, trainato da regioni come Sicilia (+15,2%) e Campania (+12,4%). Anche Veneto (+10,5%), Piemonte (+8,2%), Toscana (+8,0%) e Puglia (+6,7%) mostrano una crescita marcata, superiore alla media nazionale.

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