Economia

Economia globale a un bivio tra frammentazione e nuove sfide monetarie

Redazione
 
Economia globale a un bivio tra frammentazione e nuove sfide monetarie

Il 2025 si conferma un anno di forti contrasti per l’economia globale, con prospettive di crescita indebolite e un clima di incertezza alimentato da tensioni commerciali e vulnerabilità strutturali. È quanto emerge dal Rapporto Economico Annuale 2025 della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS), che traccia un quadro complesso ma ricco di spunti per i policy maker e gli investitori.

Economia globale a un bivio tra frammentazione e nuove sfide monetarie

La corsa verso un “atterraggio morbido” che sembrava a portata di mano è stata bruscamente frenata dall’imposizione di nuovi dazi statunitensi, capaci di scuotere i mercati finanziari e di ridimensionare le previsioni di crescita. Queste misure hanno innescato una spirale di incertezza che ha penalizzato la fiducia di imprese e consumatori, incidendo negativamente sugli investimenti e sulle decisioni di spesa.

A livello globale, il PIL nel 2024 aveva mantenuto un ritmo moderato (+3%), ma le tensioni commerciali e la frammentazione delle catene del valore rischiano di rallentare ulteriormente il ritmo nel 2025. Il rapporto BIS sottolinea come le economie avanzate, pur avendo ridotto l’inflazione verso i target delle banche centrali, restino vulnerabili a nuovi shock esterni, con un debito pubblico a livelli storicamente elevati che limita la capacità di reazione fiscale.

Un capitolo centrale del documento riguarda l’evoluzione del sistema finanziario globale. La crescente importanza delle istituzioni finanziarie non bancarie (NBFI), come fondi pensione e assicurazioni, ha aumentato la complessità dei mercati obbligazionari, ampliando i rischi di liquidità e trasmissione di shock finanziari a livello transfrontaliero. Il ricorso massiccio a strumenti derivati per la copertura dei rischi valutari, pari a oltre 111 trilioni di dollari, espone ulteriormente il sistema a pressioni improvvise.

Sul fronte monetario, la BIS richiama l’importanza di mantenere la fiducia nel valore della moneta, anche alla luce delle innovazioni digitali. La tokenizzazione dei sistemi di pagamento e l’uso di ledger unificati promettono di rivoluzionare le transazioni, integrando in un’unica piattaforma moneta bancaria centrale, moneta commerciale e titoli di stato. Tuttavia, l’adozione di stablecoin e valute digitali emesse privatamente non soddisfa i requisiti di singolarità, elasticità e integrità richiesti a un sistema monetario stabile.

Il rapporto mette in guardia anche sui rischi derivanti da politiche fiscali poco sostenibili e da eventuali pressioni politiche sulle banche centrali. Un allentamento eccessivo delle condizioni monetarie per sostenere la spesa pubblica rischia di compromettere la stabilità dei prezzi e di alimentare nuove crisi di fiducia.

La BIS invita a un approccio coordinato e trasparente tra autorità monetarie e fiscali
, enfatizzando la necessità di rafforzare la resilienza macro-finanziaria, ridurre il debito pubblico e completare le riforme strutturali per stimolare la produttività. La sfida, conclude il rapporto, sarà riuscire a coniugare innovazione tecnologica e stabilità, mantenendo saldo il pilastro centrale: la fiducia nel sistema economico e finanziario.

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