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Roma seconda al mondo per nuove aperture hotel di extra lusso, se ne è parlato a Ecoluxury 2024

EcoLuxury
 

Tanti i temi al centro del Forum di Ecoluxury 2024, la fiera internazionale del turismo sostenibile di alta gamma che per l’edizione 2024 è stata organizzata allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma ed è giunta al suo settimo anno. Tra questi, grande spazio è stato dato alla Capitale, anche grazie alla presenza dell’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma Alessandro Onorato. E proprio a Roma è stata recentemente assegnata da Luxury Travel Intelligence la seconda posizione al mondo per nuove aperture di hotel extra lusso, dietro solo a Londra. Qui, brand di lusso e investitori stanno concentrando ingenti risorse, tanto che per il 2025 si prevede un aumento pari al 30% delle camere extra lusso, stima destinata a raddoppiare per i prossimi cinque anni.

Numeri che fanno il paio con quelli del turismo di alta gamma, che costituisce ormai un comparto consolidato nel nostro Paese: vale un quarto della spesa turistica totale (circa 25 miliardi) e in Europa raggiunge quota 170 miliardi di euro, con un potenziale ancora inespresso che potrebbe arrivare a 520 miliardi di euro (dati Eccia - European Cultural and Creative Industries Alliance).

Altro dato importante è quello che vede lusso e sostenibilità andare di pari passo. A questo proposito, infatti, il CEO di Viaggi dell’Elefante e patron di Ecoluxury Enrico Ducrot ha sottolineato: “Oggi tutti i processi industriali e commerciali sono strettamente connessi alla sostenibilità. Anche il mondo del turismo si sta adeguando a questo tipo di obiettivi e può avere un ruolo centrale, soprattutto se consideriamo la sua funzione di raccordo tra territorio, trasporti e produzioni artigianali, agroalimentari o enogastronomiche. Siamo davanti a transizioni molto complesse e il turismo di lusso può esserne motore propulsivo, anche come laboratorio da cui trarre le risorse per portare avanti le transizioni stesse. Parliamo di viaggi legati all’autenticità e ad un posizionamento del settore dell’alta gamma che può supportare le amministrazioni territoriali a gestire i processi ed a governare i flussi, anche di fronte a fenomeni come l’overtourism. Se da una parte, infatti, il rischio è che si venga a creare una vera e propria emergenza identitaria, dall’altra è la sinergia tra turismo, esperienze di alta gamma e Istituzioni che può riuscire a proteggere, preservare e promuovere davvero i territori”.

Soddisfatto anche l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma Alessandro Onorato, secondo il quale “la nuova generazione di viaggiatori vuole abbinare la qualità alla sostenibilità. Il turismo luxury, unito a una visione responsabile dell’ambiente, rappresenta un segmento fondamentale per lo sviluppo della nostra città. È un settore in forte espansione e lo dimostrano i numeri in continua crescita della fiera Ecoluxury, che quest’anno ha il 30% in più di partecipanti stranieri. I grandi brand dell’hotellerie internazionale hanno puntato con decisione sulla nostra città, grazie a una costante interlocuzione con la nostra Giunta generando un clima di rinnovata fiducia sulle prospettive future della Capitale. Quando siamo arrivati Roma aveva un terzo dei posti letto cinque stelle di Milano, a fine mandato ne avremmo il doppio. Queste nuove aperture di lusso, oltre che attirare fasce alto spendenti di turisti e generare un’occupazione più remunerata, si traducono anche con una riqualificazione dei quartieri dove le strutture aprono per gli enormi investimenti che le grandi catene alberghiere garantiscono. Recupereremo così il fascino perso di via come via del Corso, via Veneto o piazza San Silvestro".

Terzo pilastro del nuovo modo di fare turismo è sicuramente il benessere, segmento di mercato in costante espansione. Il Global Wellness Institute stima, infatti, una crescita del settore a un ritmo medio annuo del 16,6% fino al 2027, con un valore che per questo settore è di un trilione di dollari su scala mondiale, 285 miliardi di dollari a livello europeo e, secondo il Global Wellness Economy Monitor, circa 16 miliardi di dollari in Italia, dove si è passati dai 7,5 miliardi di dollari del 2020 ai 15,7 miliardi del 2022, con un tasso annuale di crescita pari al 45%.

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