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Dazi: in una lettera di Tesla i timori per le tariffe di ritorsione, ma non si sa chi l'abbia scritta

Redazione
 
Dazi: in una lettera di Tesla i timori per le tariffe di ritorsione, ma non si sa chi l'abbia scritta

La valanga dei dazi, scatenata da Donald Trump, e la reazione degli altri Paesi, che hanno risposto con tariffe ritorsive. sta facendo scricchiolare le certezze di Tesla che ha lanciato l'allarme sull'impatto che la guerra commerciale dell'Amministrazione statunitense potrebbe determinare.

Dazi: in una lettera di Tesla i timori per le tariffe di ritorsione, ma non si sa chi l'abbia scritta

E' il contenuto di una lettera, partita da Tesla su carta intestata dell'azienda, in cui, riflettendo peraltro i timori di molte altre aziende americane, si esprime preoccupazione per l'uso aggressivo delle tariffe da parte del presidente Donald Trump. Si tratta di una comunicazione inviata all'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, una delle centinai che vengono inviate dalle aziende in merito alla politica commerciale degli Stati Uniti.

Ma non è chiaro chi in Tesla abbia scritto la lettera, che non è firmata ma è su carta intestata. Il contenuto è esplicito, laddove afferma che è importante garantire che gli sforzi dell'amministrazione Trump per affrontare le questioni commerciali "non danneggino inavvertitamente le aziende statunitensi".

Tesla, nella lettere in questione, afferma di essere desiderosa di evitare ritorsioni simili a quelle subite in precedenti controversie commerciali, che hanno portato all'aumento delle tariffe sui veicoli elettrici importati nei paesi soggetti alle tariffe statunitensi.

"Gli esportatori statunitensi sono intrinsecamente esposti a impatti sproporzionati quando altri paesi rispondono alle azioni commerciali degli Stati Uniti - ha affermato Tesla nella lettera -. Ad esempio, le passate azioni commerciali degli Stati Uniti hanno portato a reazioni immediate da parte dei Paesi presi di mira, tra cui tariffe più elevate sui veicoli elettrici importati in quei paesi".

Per Tesla, nonostante la localizzazione della catena di fornitura, "alcune parti e componenti sono difficili o impossibili da reperire negli Stati Uniti".
La casa automobilistica aggiunge che le aziende "trarranno vantaggio da un approccio graduale che consentirà loro di prepararsi di conseguenza e di garantire che vengano adottate misure adeguate per la catena di fornitura e la conformità".

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