Nel primo trimestre del 2025 le famiglie italiane tornano protagoniste nel mercato del credito, confermando un trend positivo già avviato nel 2024. A trainare la crescita sono i prestiti personali, i mutui immobiliari e i finanziamenti legati alla sostenibilità ambientale. Un contesto macroeconomico favorevole – con inflazione in calo, occupazione in aumento e salari in ripresa – ha contribuito a rafforzare la capacità di spesa delle famiglie, stimolando la domanda di credito.
Credito alle famiglie in crescita nel 2025 grazie a mutui, prestiti personali e transizione green
Nel segmento del credito al consumo, il primo trimestre 2025 registra un aumento del +5,9% rispetto all’anno precedente. In particolare, i prestiti personali segnano un’impennata del +12,6%, seguiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che cresce del +7,6%. Restano invece in calo i finanziamenti per l’acquisto di auto e moto (-1,8%) e quelli finalizzati all’acquisto di beni per la casa o servizi (-2,1%).
La vera sorpresa arriva dal comparto dei mutui: le erogazioni crescono del +50,2% nei primi tre mesi dell’anno. A sostenere il balzo sono sia i mutui per l’acquisto della casa (+46,9%) che la nuova impennata delle surroghe (+107,7%), confermando la centralità del tasso fisso, scelto nell’88% dei casi. L’incremento del credito ha avuto effetti positivi anche sulle compravendite residenziali, salite dell’11,2% nel primo trimestre.
La domanda di credito è trainata anche dalla crescente sensibilità ambientale delle famiglie. Sale al 14% la quota di mutui destinati all’acquisto di case green, mentre nei finanziamenti al consumo cresce l’incidenza di quelli rivolti all’efficientamento energetico domestico (19%) e alla mobilità sostenibile (18%). Questi numeri riflettono una trasformazione culturale e normativa in atto, alimentata anche dalle direttive europee come la Energy Performance of Buildings Directive.
Nonostante l’aumento dell’indebitamento, la qualità del credito resta sotto controllo. A marzo 2025, il tasso di default si attesta all’1,4%, in linea con i cinque trimestri precedenti. I mutui immobiliari si confermano i prodotti meno rischiosi, anche grazie alla larga diffusione del tasso fisso e alle possibilità di surroga o rinegoziazione. Le lievi oscillazioni nei prestiti finalizzati sono considerate fisiologiche.
Il 2025 si preannuncia come un anno di crescita moderata per il credito alle famiglie, con un’espansione che potrebbe superare il 2% annuo in termini di consistenze. L’incertezza geopolitica e commerciale – alimentata anche da fattori esterni come la politica dei dazi degli Stati Uniti – impone però un approccio prudente sia dal lato della domanda che dell’offerta. La stabilità del sistema sarà garantita da un mix di redditi in ripresa, diffusione del tasso fisso e buffer di liquidità ancora disponibili.
Sul fronte dell’offerta, gli operatori del credito stanno accelerando gli investimenti in digitalizzazione e intelligenza artificiale. Oltre a migliorare la customer experience, queste tecnologie favoriranno l’efficienza operativa, la personalizzazione delle offerte e il contenimento del rischio. L’incremento dei prestiti concessi online e tramite canali digitali conferma il cambiamento strutturale in corso: nel 2024, il 15% dei prestiti personali è stato erogato interamente online.