Economia

Credito in crescita nel 2025, famiglie italiane più attive ma prudenti

Redazione
 
Credito in crescita nel 2025, famiglie italiane più attive ma prudenti
Nel primo trimestre del 2025 le famiglie italiane tornano a investire nei propri progetti di vita, sostenute da una ritrovata fiducia economica ma anche da un approccio ancora cauto e attento alla sostenibilità dei rimborsi. È quanto emerge dalla 58esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, che fotografa un mercato del credito in espansione, ma all’insegna dell’equilibrio.

Credito in crescita nel 2025, famiglie italiane più attive ma prudenti

Secondo il report, le erogazioni di credito al consumo crescono del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, spinte soprattutto dai prestiti personali (+12,6%) e dalla cessione del quinto (+7,6%). Parallelamente, esplodono i mutui immobiliari alle famiglie, con un +50,2% su base annua, grazie alla ripresa degli acquisti di abitazioni (+46,9%) e alla forte ripartenza delle surroghe (+107,7%).

A trainare la crescita è anche la maggiore attenzione all’ambiente
: aumentano i finanziamenti per l’acquisto di abitazioni green, per la riqualificazione energetica e per la mobilità sostenibile, confermando il ruolo attivo del credito nella transizione ecologica delle famiglie.

Nonostante l’incremento delle richieste, gli importi sono spesso più contenuti e le scadenze più dilazionate. Una scelta che riflette il desiderio di maggiore sostenibilità nei rimborsi, in un contesto in cui, pur con inflazione in calo e occupazione in ripresa, la difficoltà di reddito rimane presente.

Sul fronte dei rischi, il quadro resta stabile: il tasso di default del credito alle famiglie si attesta all’1,4% a marzo 2025, segno di un sistema sotto controllo, anche grazie a politiche di concessione ancora improntate alla prudenza, in un contesto internazionale segnato da instabilità geopolitica e tensioni commerciali.

Le previsioni per i prossimi mesi sono di una crescita moderata ma costante, con un ricorso al credito che dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2% nel prossimo biennio. Una dinamica che, secondo Assofin, Crif e Prometeia, sarà sostenuta dal miglioramento del quadro europeo, dalla possibile ripresa dell’economia tedesca e dal consolidamento delle politiche di difesa e integrazione Ue.
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