Economia

Conti pubblici in peggioramento, famiglie più caute e investimenti in ripresa. Il quadro economico del primo trimestre 2025

Redazione
 
Conti pubblici in peggioramento, famiglie più caute e investimenti in ripresa. Il quadro economico del primo trimestre 2025
Il primo trimestre del 2025 fotografa un’Italia alle prese con sfide complesse sul fronte dei conti pubblici e un contesto economico che riflette segnali contrastanti tra famiglie e imprese. Secondo i dati diffusi nel Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche e nelle stime su reddito, risparmio e profitti, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP) in rapporto al Pil è salito al -8,5%, peggiorando rispetto al -8,2% registrato nello stesso periodo del 2024.

Conti pubblici in peggioramento, famiglie più caute e investimenti in ripresa. Il quadro economico del primo trimestre 2025

Il saldo primario — ossia l’indebitamento al netto degli interessi passivi — si attesta al -4,7% del Pil, in lieve miglioramento rispetto al -4,8% dell’anno precedente. Anche il saldo corrente rimane negativo, segnando un -3,5%, contro il -3,4% di un anno fa. Sul fronte fiscale, la pressione si conferma alta: nel primo trimestre ha raggiunto il 37,3%, in aumento di 0,5 punti percentuali.

Passando alle famiglie, emergono segnali di maggiore solidità: il reddito disponibile cresce dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, sostenendo anche un incremento dei consumi (+1,2%). La propensione al risparmio sale al 9,3%, con un aumento di 0,6 punti, a indicare una maggiore cautela e un atteggiamento di prudenza di fronte a un quadro economico ancora incerto. Il potere d’acquisto registra una crescita dello 0,9%, nonostante l’aumento dei prezzi, confermando la tendenza positiva avviata nel 2023 e interrotta solo nell’ultimo trimestre del 2024.

Sul fronte delle imprese, le società non finanziarie segnano una lieve contrazione della quota di profitto, scesa al 42,1% (-0,2 punti percentuali). Si tratta dell’ottavo trimestre consecutivo di calo, a conferma delle difficoltà che il tessuto produttivo sta attraversando. Tuttavia, il tasso di investimento delle stesse società mostra un segnale di ripresa, salendo al 22,4% (+0,2 punti), evidenziando la volontà delle imprese di rilanciare la capacità produttiva nonostante le tensioni sui margini.

Il quadro complessivo descrive un Paese che cerca di trovare un difficile equilibrio tra esigenze di bilancio pubblico, sostegno al potere d’acquisto delle famiglie e rilancio degli investimenti privati. Se da un lato le famiglie consolidano la loro capacità di spesa e risparmio, dall’altro le imprese continuano a fare i conti con profitti in contrazione, pur intensificando gli sforzi per innovare e investire.
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