Economia

Confagricoltura: clima, produttività, energia, aviaria, reddito e ricambio generazionale le sfide per il 2025

Redazione
 

Il 2025 si è aperto con una nuova ondata di influenza aviaria che sta preoccupando gli allevatori in diverse regioni del Nord Italia, in particolare Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Un virus che, in aggiunta agli altri pericoli che già affliggono il comparto zootecnico, come la Peste Suina Africana (PSA) per il settore suinicolo e la Bluetongue per quello bovino, ha sollevato un allarme crescente tra gli operatori del settore. La situazione è seguita con grande attenzione da Confagricoltura, l’associazione che rappresenta le imprese agricole italiane, e la questione è stata al centro della prima riunione dell’anno della Giunta confederale.

Confagricoltura: clima, produttività, energia, aviaria, reddito e ricambio generazionale le sfide per il 2025

L’avanzata dell’influenza aviaria, come anche di altre epizoozie, pone una domanda cruciale per l’intero sistema agricolo: quanto può ancora reggere il comparto senza un adeguato potenziamento della biosicurezza nelle strutture? La preoccupazione principale riguarda, oltre al rischio di abbattimento degli animali infetti, anche i lunghi tempi di risposta per l’erogazione dei ristori economici e le risorse limitate a disposizione. A tal proposito, una riunione con il gruppo degli avicoli è prevista nei prossimi giorni a Palazzo della Valle per un approfondimento mirato. Questa fase di crisi non si limita alla zootecnia. Il settore agricolo, infatti, sta affrontando una serie di sfide che spaziano da problematiche climatiche a difficoltà strutturali, influenzando non solo gli allevamenti ma anche le coltivazioni. Il 2024, infatti, è stato l’anno più caldo mai registrato, con picchi di siccità nel Sud e alluvioni al Nord, fenomeni che hanno avuto un impatto devastante sui raccolti di cereali e ortofrutta. A peggiorare la situazione, il comparto della frutta fresca ha visto una riduzione della produzione di circa un terzo negli ultimi dieci anni, un dato che evidenzia la crescente difficoltà di far fronte ai cambiamenti climatici e alle fitopatie. Le importazioni di frutta dall’estero, sempre più consistenti, mettono poi a rischio la competitività delle imprese italiane, obbligate a fronteggiare un mercato sempre più globalizzato.

Ma le sfide non finiscono qui. La transizione ecologica, uno degli obiettivi prioritari dell’Unione Europea, sta imponendo un cambio radicale nelle politiche agricole, con un focus sulle pratiche di sostenibilità ambientale. Tuttavia, secondo Confagricoltura, è necessario rivedere l’approccio delle politiche europee, che non dovrebbero più essere basate su una visione ideologica ma su un piano concreto che supporti la capacità produttiva e la sicurezza alimentare dei cittadini. La Giunta confederale sottolinea la necessità di definire, prima di tutto, che cosa debba rappresentare il settore agricolo strategicamente per l’Europa, e successivamente stabilire il budget della Politica Agricola Comune (PAC). In caso contrario, l’Unione Europea rischia di rimanere schiacciata tra le due superpotenze mondiali, Cina e Stati Uniti, senza le risorse necessarie per affrontare le sfide globali. Il 2025 rappresenta dunque un anno cruciale per l’intero settore agricolo.

La Giunta confederale ha già lanciato un appello per la creazione di un piano di crescita a lungo termine che possa sostenere le imprese agricole, favorire l’innovazione e, soprattutto, garantire la competitività delle aziende italiane, assicurando un giusto reddito per chi lavora la terra. Questo piano deve essere lontano dalle strette ideologie che hanno penalizzato l’Ue negli ultimi anni, e capace di rispondere concretamente alle sfide del cambiamento climatico e dell'innovazione.

Sul fronte interno, Confagricoltura ha espresso un certo apprezzamento per gli interventi del governo italiano, che nell’ambito della legge di bilancio ha ridotto la pressione fiscale, un passo importante per rilanciare l’economia. In particolare, le misure che favoriscono il processo di innovazione e la ricerca in ambito agricolo sono considerate fondamentali. Tuttavia, l’associazione ribadisce l’urgenza di definire una strategia pluriennale che indichi chiaramente il percorso da seguire per gli agricoltori, con politiche specifiche per il rafforzamento anche delle energie rinnovabili, una delle sfide globali più urgenti. Inoltre, Confagricoltura sollecita il governo a un maggiore impegno nell’individuare risorse economiche per stabilizzare e proteggere il reddito degli agricoltori, soprattutto di quelli che sono stati colpiti dalle fitopatie e dalle epizoozie.

Questo potrebbe avvenire attraverso un maggiore controllo della fauna selvatica, che negli ultimi anni ha causato danni alle colture e al bestiame. La Giunta confederale ha anche proposto che nel Decreto Legge Milleproroghe venga inserito l’esonero contributivo per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali under 40, con l’auspicio che vengano accolte le richieste di agevolazioni al credito d’imposta per le aziende del Sud, evitando l’obbligo assicurativo per le macchine agricole e incentivando l’uso di biocombustibili.

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