UniCredit ha fatto il miracolo di mettere d'accordo il vecchio governo tedesco Scholz e quello di oggi, guidato da Friedrich Merz, su come rispondere al tentativo di UniCredit di andare fino in Germania a prendersi Commerzbank.
Commerzbank, Merz liquida l'assalto di UniCredit: "Ostile e non accettabile"
Usando quasi le stesse parole e metrica delle prese di posizione dei precedenti governanti e del suo stesso ministro della Finanze, Klingbeil, il cancelliere Merz ha preso carta e penna e, in una lettera inviata al presidente del comitato aziendale Sascha Uebel e alla vice Nina Olderdissen, ha cancellato anche solo l'ipotesi di una risposta non ostile alla ''strana voglia'' di Orcel, definendo il tentativo di UniCredit come "non concordato, ostile e non accettabile".
Che suona non come una bocciatura, ma proprio come una pietra tombale sugli appetiti dell'Istituto italiano, riconoscendo a Commerzbank il rango di ''banca di rilevanza sistemica'', che deve avere un ruolo "forte e indipendente".
Per Merz, Commerzbank "non è solo una delle grandi banche d'Europa e come tale è di rilevanza sistemica; è anche una banca leader nel finanziamento delle PMI tedesche nelle sue attività commerciali in patria e all'estero".
Quindi, anche un paio di cazzotti dopo le sberle.
Nella missiva inviata ai vertici di Commerzbank, Merz ha voluto ampliare il discorso dicendo che ''il governo, e io personalmente, prendiamo molto seriamente le preoccupazioni espresse, sia in merito all’indipendenza di Commerz che al futuro della Germania come centro economico e finanziario''.
Merz, per ribadire il suo impegno per rendere vano i tentativo di Unicredit (che ha in tasca il 28% del capitale della banca tedesca), ha scritto anche: ''Accogliamo con favore gli ambiziosi obiettivi annunciati da Commerz nel febbraio 2025, anche e soprattutto nell’interesse dei lavoratori. I risultati incoraggianti del primo trimestre sono la prova del successo dello sviluppo della banca, tra le principali in Europa''.