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Cina in prima linea contro la pesca illegale: aderisce all'accordo FAO

Redazione
 
Cina in prima linea contro la pesca illegale: aderisce all'accordo FAO

Un importante passo avanti nella lotta globale contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN): la Repubblica Popolare Cinese, il più grande produttore mondiale nel settore, ha ufficialmente aderito all'Accordo della FAO sulle misure di competenza dello Stato di approdo (PSMA). Con questa adesione, la Cina diventa il 108° Stato membro di un accordo cruciale per garantire la sostenibilità degli oceani e delle risorse ittiche.

La Cina aderisce al PSMA: svolta storica nella lotta contro la pesca illegale

L'Accordo PSMA, promosso dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), mira a contrastare la pesca INN impedendo lo sbarco e la commercializzazione di pescato illegale. Attraverso questo strumento, gli Stati membri hanno la facoltà di negare l'accesso ai propri porti a navi straniere sospettate di praticare attività di pesca illecite. In questo modo, si crea un ostacolo significativo per le catture illegali, impedendo loro di raggiungere i mercati e i consumatori.

"L'adesione della Cina al PSMA rappresenta una pietra miliare nell'impegno globale verso una governance responsabile e uno sviluppo sostenibile della pesca", ha dichiarato QU Dongyu, Direttore Generale della FAO (in foto), sottolineando che "Questo passo riflette il crescente impegno di tutti gli Stati che hanno preceduto e di quelli che seguiranno la Cina nell'unirsi per combattere la pesca INN attraverso il quadro del PSMA".

Pesca sostenibile e cooperazione globale: l’impatto dell’ingresso della Cina nell’accordo FAO

La decisione della Cina assume un'importanza particolare considerando il suo ruolo predominante nel settore della pesca mondiale. Secondo i dati della FAO, la Cina è il principale produttore globale di animali acquatici derivanti dalla pesca di cattura in mare, con una stima di circa il 15% del totale mondiale nel 2023. La sua flotta peschereccia, composta da oltre 500.000 imbarcazioni, di cui 342.000 a motore, la colloca tra i primi paesi al mondo per capacità di pesca.

Prima della Cina, l'Ucraina e l'Arabia Saudita avevano aderito al PSMA nel marzo 2025. Attualmente, il numero di Stati vincolati dall'accordo sale a 108, considerando anche l'Unione Europea come parte unica per i suoi Stati membri. Questo fa del PSMA lo strumento internazionale con il più alto tasso di adesione nel campo della pesca e degli oceani.

L'implementazione del PSMA è supportata da strumenti complementari che ne rafforzano l'efficacia. Tra questi, il Registro Globale dei Pescherecci e il Sistema Globale di Scambio di Informazioni (GIES) del PSMA, che permettono alle autorità portuali di verificare l'identità delle imbarcazioni e di condividere informazioni sulla loro conformità con altri Stati e soggetti interessati. Queste tecnologie facilitano una collaborazione transfrontaliera in tempo reale, consentendo di tracciare le imbarcazioni coinvolte nella pesca INN e potenziando gli sforzi globali per la tutela degli ecosistemi marini e la garanzia di una pesca sostenibile.

Il PSMA, entrato in vigore nel 2016, prevede incontri biennali tra le Parti per discutere e prendere decisioni sulla sua attuazione e per individuare strategie per aumentarne l'efficacia. La quinta riunione delle Parti si terrà a Manta, in Ecuador, dal 21 al 25 aprile prossimi. L'adesione della Cina rappresenta un segnale forte e un contributo significativo agli sforzi internazionali per preservare le risorse marine per le generazioni future.

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