Le azioni della società immobiliare cinese China Vanke, sostenuta dallo Stato, hanno perso alla borsa di Hng Kong fino al 9% dopo la notizia che, mercoledì, è stato arrestato il suo CEO, Zhu Jiusheng.
Il gruppo immobiliare sta sta affrontando una svendita di obbligazioni sempre più profonda, tra le preoccupazioni che i pagamenti del suo debito siano in scadenza a breve. Le sue difficoltà finanziarie sono diventate pubbliche l’anno scorso dopo che ha cercato di estendere la scadenza del debito, poiché le sue cifre di vendita mensili sono scese al di sotto dei livelli di pareggio.
Cina: arrestato il CEO di China Vanke, a picco le azioni
I media cinesi, nel riferire l'arresto di Zhu, hanno detto che le autorità stanno supervisionando le operazioni della società. Ad oggi non si conoscono le accuse formulate contro Zhu.
The Economic Observer, che per primo ha dato la notizia del provvedimento eseguito nei confronti del CEO di China Vanke, ha anche affermato, citando sue fonti, che lo sviluppatore immobiliare potrebbe essere soggetto a acquisizione e riorganizzazione da parte del governo.
Oggi le azioni Vanke quotate a Hong Kong sono scese fino al 9%, raggiungendo il livello più basso da settembre, mentre le azioni quotate a Shenzhen sono scese di oltre il 4%.
Vanke ha dovuto far fronte a una svendita obbligazionaria sempre più profonda nel corso della scorsa settimana, mentre aumentano le preoccupazioni per la montagna di debiti in scadenza, sullo sfondo di una crisi del settore che ha lasciato case incompiute e aziende in bancarotta.
La sua situazione finanziaria è diventata pubblica all'inizio dell'anno scorso, dopo che lo sviluppatore ha cercato di estendere la scadenza del debito, poiché le vendite mensili sono crollate al di sotto dei livelli di pareggio. L'anno scorso si è classificata al quinto posto per valore delle vendite, rispetto al secondo posto nel 2023.