Esteri

Charlie Hebdo dieci anni dopo: "Senza satira sparisce una parte dell’umanità"

Redazione
 

Nel decimo anniversario dell’attentato nel cuore di Parigi, quando il 7 gennaio 2015 in redazione furono uccise 12 persone, Charlie Hebdo in una edizione speciale ricorda quell’epoca amara in cui si susseguirono diversi attentati di matrice jihadista con un messaggio particolare: "La voglia di ridere non morirà mai".
L’attacco alla redazione sarà commemorato nel segno della sobrietà, con il presidente Emmanuel Macron e il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, attesi in rue Nicolas Appert per omaggiare le vittime delle stragi di Charlie e di quella, tre giorni dopo, all'Hypercacher.

Charlie Hebdo dieci anni dopo: "Senza satira sparisce una parte dell’umanità"

L'attentato a Charlie Hebdo fu il primo di una serie che segnò anni particolarmente bui per la Francia: attacchi di estremisti islamici costarono la vita a una poliziotta il giorno successivo a Montrouge e il 9 gennaio, quando fu preso di mira un negozio kosher a Porte de Vincennes, dove morirono quattro persone di religione ebraica per mano del terrorista Amedy Coulibaly.
Alla vigilia delle celebrazioni sono comparsi su diversi edifici in prossimità dello stesso supermercato alcuni graffiti con la stella di David e la giustizia francese ha aperto un'inchiesta per "danneggiamento di beni altrui commesso per motivi di razza, etnia, nazione o religione".

"Non dobbiamo cedere in alcun modo nella lotta contro il terrorismo", ha detto il presidente Macron, aggiungendo che la minaccia "resta presente nelle nostre società ed implica che non ci sia alcun cedimento nonché una vigilanza collettiva".
I fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad al Qaida, dopo due giorni di ricerca furono uccisi da una squadra d'intervento del Gign, il gruppo d'élite della gendarmeria, nella tipografia di Dammartin-en-Goële dove si erano rifugiati, a 45 chilometri da Parigi.

Giornale anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, Charlie Hebdo era stato bersaglio di minacce jihadiste dopo la pubblicazione di alcune caricature del profeta Maometto nel 2006: tra le vittime dell'attentato anche il direttore, Stéphane Charbonnier, figura simbolo della pubblicazione, e due leggendari caricaturisti, Cabu e Wolinski.

"La satira possiede una virtù che ci ha aiutato ad attraversare questi anni tragici: l'ottimismo. Se abbiamo voglia di ridere, significa che abbiamo voglia di vivere", scrive Riss, attuale direttore di Charlie Hebdo, nell'editoriale in cui ripercorre l'ultimo decennio, segnato "dall'aggravarsi della situazione geopolitica".
"Le risate, l'ironia, le caricature - aggiunge il successore di Charb - sono manifestazioni di ottimismo. Qualsiasi cosa accada di drammatico o felice, la voglia di ridere non scomparirà mai. Abbandonare la satira significa abbandonare una parte di umanità''.

Il numero speciale di Charlie Hebdo affronta in particolare il tema 'Ridere di Dio', attraverso una quarantina di vignette e caricature tra centinaia di proposte selezionate nell'ambito di un concorso internazionale. Sulla prima pagina del numero commemorativo, l’immagine è eloquente: un personaggio in bilico su un fucile il cui volto si apre in un ampio sorriso, sovrastato dalla scritta “Increvable!”, indistruttibile. Come dire, non importa quanto si possa essere in pericolo: l’importante è andare avanti. E ridere.

Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
21/02/2025
Redazione
Usa: le vendite di case di proprietà precedente sono diminuite del 4,9% a gennaio rispetto...
21/02/2025
Redazione
La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti nel mese di febbraio è scesa più del previsto
21/02/2025
Redazione
Hockey, il Canada batte gli Usa, e Trudeau punzecchia Trump: ''Non puoi prenderti il nostr...
21/02/2025
Redazione
Elezioni in Germania: il 20% degli elettori è ancora indeciso, secondo i sondaggi.