I prezzi del petrolio sono scesi oggi dell'1%, interrompendo tre giorni di guadagni. Il calo, secondo gli analisti, è da mettere in relazione all'aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti e le parole con le quali il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha preannunciato tagli dei tassi più lenti quest'anno.
Energia: calano i prezzi del petrolio, -1%
I future sul Brent sono scesi di 67 centesimi o dello 0,87% a 76,33 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è sceso di 75 centesimi o dell'1,02% a 72,57 dollari al barile.
I cali arrivano dopo tre giorni di guadagni durante i quali il Brent è salito del 3,6% e il WTI del 3,7%.
I trader sembrano aspettare la pubblicazione settimanale dei dati petroliferi dell'EIA statunitense, previsto per il pomeriggio in America, per vedere se il considerevole aumento di 9 milioni di barili nelle scorte di greggio segnalato ieri dall'API, l'American Petroleum Institute, si materializzerà nei dati ufficiali.
Ieri il presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, ha dichiarato che l'economia è in una buona situazione e che la Fed non ha fretta di tagliare ulteriormente i tassi di interesse, ma è pronta a farlo se l'inflazione dovesse scendere o il mercato del lavoro dovesse indebolirsi.
Secondo i dati dell'American Petroleum Institute, le scorte di greggio negli Stati Uniti, il maggiore produttore e consumatore di petrolio al mondo, sono aumentate di 9,4 milioni di barili nella settimana conclusasi il 7 febbraio.
Secondo le fonti riportate dai dati API, le scorte di benzina sono diminuite di 2,51 milioni di barili e le scorte di distillati sono diminuite di 590.000 barili.
Le aspettative sui dati sull'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, pubblicati nelle prossime ore, sono per un leggero rallentamento dell'inflazione di base di gennaio a un 3,1% annuo e per il numero principale che si manterrà stabile al 2,9%.