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Brasile: BYD sotto accusa per tratta di essere umani e messa in schiavitù

Redazione
 
Brasile: BYD sotto accusa per tratta di essere umani e messa in schiavitù

Negli stessi giorni in cui celebra i suoi successi, in termini di vendite, e aggredisce il mercato varando degli enormi sconti, la casa cinese BYD, produttrice di veicoli elettrici, si trova sotto accusa da parte della magistratura del lavoro brasiliana.

Brasile: BYD sotto accusa per tratta di essere umani e messa in schiavitù

I magistrati inquirenti per il lavoro hanno reso noto di avere accusato BYD di traffico di esseri umani e per le ''condizioni di schiavitù'' alle quali sottopone i lavoratori impegnati nella costruzione di una fabbrica nel suo più grande mercato al di fuori della Cina.

In una nota, il procuratore del lavoro ha reso noto che, con la causa, a BYD viene chiesto il pagamento dell'equivalente di 45 milioni do dollari per danni morali. La richiesta è stata avanzata anche nei confronti di due appaltatori. Alla somma richiesta potrebbe aggiungersi anche il risarcimento individuale dei lavoratori.

I procuratori vogliono anche obbligare le aziende a rispettare varie norme sul lavoro e chiedere una multa di 50.000 reais per ogni violazione, moltiplicata per il numero dei lavoratori interessati.

Da parte sua BYD ha affermato di impegnarsi a tutelare i diritti umani e a rispettare le tutele del lavoro brasiliane e internazionali. L'azienda ha inoltre dichiarato in un comunicato di aver collaborato con i procuratori del lavoro e di voler rispondere alla causa in tribunale.

A dicembre, i procuratori hanno affermato che 220 lavoratori cinesi assunti dagli appaltatori della BYD nello Stato brasiliano di Bahia sono stati trovati a lavorare in " condizioni simili alla schiavitù ". I procuratori hanno affermato che erano anche vittime di tratta di esseri umani a livello internazionale.

Fabio Leal, sostituto procuratore del lavoro, ha affermato che i lavoratori sono stati portati in Brasile illegalmente e che sono state loro promesse condizioni di lavoro che non sono state rispettate.

Ha aggiunto che i lavoratori cinesi, tutti rientrati in Cina, riceveranno eventuali risarcimenti derivanti da una causa legale in Brasile, e che le aziende in Brasile saranno tenute a fornire la prova dell'avvenuto pagamento.
Leal ha aggiunto che è ancora possibile raggiungere un accordo, anche se ora sarà necessario ricorrere al tribunale.

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