Economia

Borse: inizio di settimana nervoso per i mercati asiatici

Redazione
 
Borse: inizio di settimana nervoso per i mercati asiatici
Inizio di settimana nervoso per i mercati asiatici. Come conferma la brutta performance del Kospi di Seul. Il principale indice della borsa sudcoreana ha perso il 2,3%, mostrando di risentire dell'incertezza politica dopo le vicende della scorsa settimana - la legge marziale imposta e revocata nel giro di poche ore - e le notizie che riferiscono di misure per limitare la libertà di movimento del contestato presidente della repubblica, Yoon Syk Yeol. Nel panorama dei mercati globali sembrano avere avuto poco impatto le vicende siriane, con il rovesciamento del regime di Bashar al Assad, che ha cercato asilo a Mosca dopo che i ribelli hanno posto fine ai 50 anni di governo ferreo.

Anche le azioni cinesi sono scese, con l'Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,6% a 19.753,26 e l'indice Shanghai Composite che ha perso lo 0,4% a 3.390,62.
L'indice Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,2%, a 39.161,10, mentre lo yen giapponese guadagnava rispetto al dollaro USA. Il dollaro era scambiato a 149,94 yen lunedì mattina, in calo rispetto ai 150,07 yen.
In Australia, l'S & P/ASX 200 è sceso dello 0,2% a 8.400,80. Il Sensex indiano è sceso dello 0,1%, mentre il Taiex di Taiwan ha guadagnato lo 0,4%. A Bangkok, il SET è sceso dello 0,3%.
Venerdì le azioni statunitensi hanno raggiunto livelli record dopo che i dati hanno suggerito che il mercato del lavoro rimane sufficientemente solido da sostenere l'economia, ma non così forte da suscitare preoccupazioni immediate sull'inflazione.

L'S & P 500 è salito dello 0,2% a 6.090,27; il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,3% a 44.642,52, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,8%, per stabilire il suo record di 19.859,77.
Nelle altre negoziazioni di venerdì mattina, il Bitcoin si attestava intorno ai 99.600 dollari, dopo aver superato i 103.000 dollari, segnando un record il giorno prima.
Il greggio di riferimento statunitense ha guadagnato 31 centesimi a 67,51 dollari al barile nelle contrattazioni elettroniche sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha perso 7 centesimi a 71,05 dollari al barile.
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