I mercati della regione Asia-Pacifico nella giornata odierna sono andati sostanzialmente bene, non risentendo dell'andamento contrastato degli indici cinesi.
Il CSI 300 della Cina continentale è sceso dello 0,28%, estendendo i cali del giorno prima . L’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dello 0,46%.
I rendimento obbligazionari cinesi, stando alle rilevazioni LSEG, hanno raggiunto minimi record: il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso di 1,5 punti base all′1,598% e quello dei titoli di Stato a 30 anni è sceso di 2,9 punti base all′1,819%.
Borse: i mercati asiatici bene, nonostante le ombre sugli indici cinesi
Nel prossimo anno, la Cina amplierà l’emissione di obbligazioni a lunghissimo termine e intensificherà gli sforzi per incrementare i consumi, mentre ieri il Ministero del Commercio cinese ha proposto di imporre restrizioni all’esportazione di alcune tecnologie utilizzate per realizzare componenti per batterie e per la lavorazione di minerali essenziali come litio e gallio.
I mercati sudcoreani sembrano avere ignorato il caos politico interno, con l’ indice Kospi che ha guadagnano l′1,79% e il Kosdaq il 2,73%. Il produttore di microprocessori SK Hynix ha visto le sue azioni salire del 6,25%.L’indice S&P/ASX 200 australiano è salito dello 0,60%, attestandosi a 8.250,50.
I mercati giapponesi sono rimasti chiusi per festività.
I tre principali indici statunitensi hanno chiuso la prima sessione di negoziazione del nuovo anno in ribasso, estendendo la debolezza alla fine del 2024.
Durante la notte negli Stati Uniti, il Dow Jones Industrial Average blue-chip ha perso 151,95 punti, pari allo 0,36%, chiudendo a 42.392,27, mentre l’ S&P 500 è sceso dello 0,22% a 5.868,55. Da parte sua il Nasdaq Composite, a forte connotazione tecnologica, ha perso lo 0,16% a 19.280,79.