Economia

Borse: male Tokyo, meglio i mercati cinesi

Redazione
 
Borse: male Tokyo, meglio i mercati cinesi
Andamento contrastante, oggi, per i mercati asiatici. L'indice Nikkei 225, il principale della bora di Tokyo, ha perso quasi l'1%, a 38.081,10. Chiusura in terreno negativo anche per il Kospi della Corea del Sud, che è sceso dello 0,6% a 2.505,49. Tra i titoli principali della borsa di Seul, quello di Samsung Electronics ha perso il 3,3% dopo che l'azienda ha annunciato un cambio al vertice aziendale.
I mercati cinesi sono avanzati, con l'Hang Seng di Hong Kong che ha guadagnato lo 0,5% a 19.259,77, mentre l'indice Shanghai Composite ha aggiunto lo 0,7% a 3.283,55.

L'S & P/ASX australiano ha guadagnato lo 0,5%, a 8.400,10, mentre il Sensex indiano è sceso dello 0,1%. Il Taiex di Taiwan è sceso dell'1,4% e il SET di Bangkok ha perso lo 0,6%.
A Wall Street, l'S & P 500 è salito dello 0,6% martedì a 6.021,63, superando il massimo storico stabilito un paio di settimane fa. Il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto lo 0,3%, a 44.860,31, superando il suo stesso record stabilito il giorno prima. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,6%, con Microsoft e Big Tech in testa, chiudendo a 19.174,30. La promessa di Trump di gravare le importazioni da Cina, Canada e Messico comincia ad avere effetti.

General Motors è scesa del 9% e Ford Motor del 2,6%, che importano automobili assemblate in Messico. La Constellation Brands, che vende la Modelo e altri marchi di birra messicani negli Stati Uniti, è scesa del 3,3%. Il valore del peso messicano è sceso dell'1,8% rispetto al dollaro statunitense.
Un rapporto pubblicato ieri dal Conference Board ha affermato che la fiducia dei consumatori statunitensi è migliorata a novembre, ma non tanto quanto previsto dagli economisti.

Anche le azioni Big Tech hanno contribuito a sostenere gli indici statunitensi. I guadagni del 3,2% per Amazon e del 2,2% per Microsoft sono stati i due fattori più forti che hanno sollevato l'S & P 500.
Il greggio di riferimento statunitense è aumentato di 12 centesimi a 68,89 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 11 centesimi, a 72,43 dollari al barile.
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