La notizia degli attacchi israeliani ad obiettivi in Iran ha avuto immediati contraccolpi per i mercati borsistici della regione Asia-Pacifico. L'indice di riferimento giapponese, il Nikkei 225, è sceso dell′1,12% mentre il Topix ha perso lo 0,96%. Il Kospi della Corea del Sud ha lasciato lo 0,98%, mentre molto peggio è andata per il Kosdaq a piccola capitalizzazione, che è arretrato del 2,91%.
Borse: mercati asiatici in ginocchio dopo l'attacco israeliano all'Iran
Ha invece contenuto le perdite l'australiano S&P/ASX 200, che ha perso lo 0,23%. Andamento simile per gli indici cinesi. L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,72%, il CSI 300 della Cina continentale lo 0,72%. Male anche gli indici indiani: il Nifty 50 ha perso l′1,01%, il BSE l′1,42%.
Ieri sera i future sulle azioni statunitensi sono scesi, mentre le tensioni in Medio Oriente si aggravavano. Nella notte negli Stati Uniti , tutti e tre i principali indici di riferimento hanno chiuso in rialzo. L’ S&P 500 è salito, sostenuto dal rally di Oracle che ha sostenuto il settore tecnologico.
L’indice di riferimento è salito dello 0,38%, chiudendo a 6.045,26. L’indice S&P 500, più ampio del mercato, si trova ora a meno del 2% dal suo massimo storico. Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,24% e ha chiuso la giornata a 19.662,48. Il Dow Jones Industrial Average ha messo a segno un guadagno di 101,85 punti, ovvero lo 0,24%, attestandosi a 42.967,62.